Non voglio parlare della sua voce o della sua musica, oggi voglio omaggiare Amy Winehouse ricordando due episodi che si sono intrecciati nelle mie ricerche durante gli ultimi anni di blogging tra arte e moda.
Today I don’t want to talk about Amy Winehouse’s music career, I just want to pay homage to her in a different way, remembering two episodes that were intertwined in my art and fashion reserches during the last years of blogging.
Nel Novembre 2008 alcuni giornali d’arte titolavano “Marco Perego ha ucciso Amy Winehouse!”, non si trattava di una finta notiziola da gossip o di uno scherzo di cattivo gusto, ma di una mostra personale che si teneva alla Half Gallery di New York. L’artista in questione era l’italiano cosmopolita Marco Perego e l’opera “incriminata” ritraeva la cantante Amy Winehouse, con tanto di pettinatura ad alveare e tatuaggi, riversa su una pozza di sangue, con gli occhi fissi nel vuoto e un enorme foro da proiettile in fronte.
In November 2008 some art-journals ran the headline “Marco Perego has killed Amy Winehouse!”. It wasn’t a fake gossip news or a joke, but it concerned an exhibition of Marco Perego, a young Italian artist at the Half Gallery in New York. The art work was a realistic sculpture portraying the singer Amy Winehouse lying on the floor in a lake of blood, with her characteristic beehive hairstyling, the tattoes and a big wound on the forehead.
Seduto all’angolo opposto della sala, l’assassino con ancora il fucile in mano, lo scrittore beat William Burroughs che nel 1951, volendo emulare Guglielmo Tell in versione moderna uccise per sbaglio sua moglie.
The killer was sitting on a wooden chair in front of her, still holding the rifle in his hands. He was the beat generation writer William Borroughs, who killed his wife by mistake in 1951, trying to emulate William Tell.
Il titolo dell’opera è: “The Only Good Rock Star is a Dead Rock Star” ed una delle interpretazioni possibili è il provocatorio riferimento alla maledizione del Club 27 secondo cui le rock star più famose siano quelle morte prematuramente entro i 27 anni: da Jimi Hendrix a Kurt Cobain, Jim Morrison, Brian Jones e Janis Joplin. Una sorta di denuncia sulla vita dei rocker più famosi, spesso suicidi o distrutti inevitabilmente da droghe, alcol o altri eccessi.
The title of the art work is “The Only Good Rock Star is a Dead Rock Star” and one of the interpretation is referred to the Forever 27 Club‘s malediction, according to which the most famous rock star are dead at 27 years old, like Jimi Hendrix, Kurt Cobain, Jim Morrison, Brian Jones and Janis Joplin. It’s a sort of complaint about rock stars lifes, characterized by alcohol, drugs, excesses and suicides.
Adesso purtroppo anche nella realtà Amy fa parte di questa maledizione ed è destinata ad essere consacrata come la regina maledetta che mixava blues, jazz e R’n’B.
Now even in reality Amy is part of this club and she is destined to be crowned as the music queen who mixed blues, jazz and R’n’B in the early 2000 years.
La sua voce particolare però non era l’unica caratteristica che incantava il pubblico, infatti, Kaiser Karl era rimasto talmente estasiato dal suo revival look anni 60 che dichiarò di essersi ispirato a lei per la Chanel Pre-Fall Collection 2008. La considerava una contemporanea Brigitte Bardot, ma in versione bruna e anche il suo trucco dark, pesante ma lineare, fu subito riproposto in passerella e nella campagna pubblicitaria con Coco Rocha fotografata dallo stesso Lagerfeld.
The voice wasn’t the only thing that the public loved about her. Karl Lagerfeld, infact, was bewitched by her 60’s revival look, she was his muse for the Chanel pre-fall 2008 collection. He considered her as a contemporary brunet Brigitte Bardot and even her dark, heavy-but-simple make up was reproposed on the catwalk and in the advs with Coco Rocha photographed by Karl Lagerfeld himself.
Un’altra eroina della musica è morta e, come i soliti brutti scherzi del destino, solo adesso è destinata a brillare sempre di più. R.I.P. Amy.
Another music hero is dead and now is destined to become a more and more shining star. R.I.P. Amy.
Una grande voce. E una personalità che ricordemo. Soprattutto il male che non è riuscita a combattere…quello me lo ricorderò di più!!
Un vero talento, è infame che ci sia la volontà cossì forte di autodistruggersi in questo modo.
Lollo
Amazing post !!!
il pensiero di giovani ragazzi che fuggono e si nascondono per scappare alla morte e quello di una giovane donna che invece la morte l’ha cercata, mi ha accompagnata per tutto il week end , e non ti posso dire quanta malinconia sto provando.
R.I.P.
ave
In questa occasione si è rinnovato in me un grande senso di impotenza nei confronti della solitudine dei geni. Come è possibile che persone così talentuose che cambiano il pensiero di una generazione, che rivoluzionano i costumi, siano sempre lasciati soli da tutti, anche dai propri cari e familiari? Da McQueen a Galliano (ancora vivo, ma solo!), da Cobain a Amy. Indipendentemente dall’opinione personale in fatto di gusti musicali o artistici, sono davvero sconcertato nello scoprire queste condizioni di vita in cui l’unico sollievo stia nelle visioni della droga e non nel VIVERE la vita reale. Alcuni dicono che la solitudine è il prezzo da pagare per i geni artistici, io non credo proprio!
@Ave: gli aggiornamenti riguardo Oslo, mi stanno facendo rabbrividire minuto dopo minuto! Un’estremista cristiano??? Ma è una cosa senza senso! Non c’è scritto da nessuna parte va e uccidi il tuo prossimo! Il pensiero che anche nella civilissima Norvegia vi possano essere episodi del genere, mi fa riflettere molto e soprattutto per ciò che potrebbe accadere in futuro nel resto del mondo.
RIP AMY, her music and her awesome voice always will be with us.
xx
http://www.sickbytrend.com
Amy <3 Una grande voce dietro una piccola e fragile (forse troppo) personalità… chissà cosa c’è veramente dietro a tutto questo…
George.
Anche a me lascia sgomento il pazzo di Oslo, davvero, mi fa proprio paura mentre leggo cose su di lui.
Riguardo ad Amy che per la morte brillerà di più e al “club” dei 27 mi viene da tracciare un parallelismo con la storia di Cleobi e Bitone, troppo lunga da sintetizzare, però in entrambi la morte da giovani cristallizza la fama. Inquietante, in un certo senso, ma verissimo.
Peccato, comunque, non sto a giudicare se se la sia cercata o no, questa morte, ma aveva una bellissima voce.
Ps.: ti ho lasciato una risposta al commento del post sul packaging
Saluti!
dai un’occhiata qui!
http://www.schonmagazine.com/index/beschon.html
Ha sido una verdadera pena , una voz pletorica mal aconsejada.
Bsss Isabel
SsasDiary
IO LI AMAVO !!! 🙂
TI ASPETTO SUL MIO BLOG
PER COMMENTARE IL MIO ULTIMO POST !
E SE TI Và PARTECIPARE AL MIO PRIMO GIVEAWAY
XOXO
BACI
TOMMASO
http://www.thisismefashion.blogspot.com
una delle grandi regine della musica internazionale!!
Peccato che come lei tanti giovani cadono nella trappola della droga..Questi eventi dovrebbero far riflettere un po’ tutti!!
RIP!
Bel post!
twice-asnice.blogspot.com
omg that doll of Amy scared the crap out of me !! I thought it was real hahahah !!
KAIIWONG
BORN IN AMSTERDAM / RAISED IN FASHION
http://kaiiwong.blogspot.com
Impresionante este post!!
Genial!!
Hemos perdido a una de las mejores, pero seguimos teniendo su preciosa voz, yo ahora la oigo más que nunca.
Besos
Mariló
http://comovestimos-lo.blogspot.com/
Thank you so much for this post. RIP Amy, love your music and your style
http://likemousseauchoco.blogspot.com/