When Fashion meets Art

Dolce & Gabbana – Una storia di Arte, Moda e Misticismo

Uno degli argomenti che da sempre accende gli animi dei cultori della Moda riguarda il rapporto dicotomico che intercorre tra questa e l’Arte. Se da una parte si schierano esponenti intransigenti che non tollerano nemmeno la vicinanza dei due termini, altrettanti contendenti sembrano battersi per “elevare” la Moda allo status di Arte, riconoscendole quindi una posizione di svantaggio rispetto a quest’ultima (frutto di un pregiudizio collettivo all’italiana che considera la moda frivola e non una delle voci principali del PIL nazionale). Tra le collezioni che periodicamente riaccendono questa sorta di dibattito si inseriscono sicuramente quelle di Domenico Dolce e Stefano Gabbana. Le loro creazioni sono un interessante ibrido in bilico tra costume, alta moda, street-style e capolavori artistici. Di stagione in stagione lasciano con il fiato sospeso la stampa mondiale: non c’è giornalista che non subisca il fascino degli stampati ispirati ai temi stereotipati della tradizione popolare siciliana, declinati su ieratici abiti sartoriali dalla vestibilità rilassata. Ogni sfilata è una sorpresa in cui il tema scelto viene interpretato in molteplici chiavi di lettura con onnipresenti riferimenti all’arte figurativa.


Dolce e Gabbana - Fall Winter 2013 - Arcangelo (Abside Duomo di Cefalù)
Dolce e Gabbana – Fall Winter 2013 – Arcangelo (Abside, Duomo di Cefalù)

 

L’esempio recente che testimonia maggiormente l’influenza artistica sull’attività del duo stilistico italiano è la collezione femminile autunno inverno 2013. In una lunga sfilata (le sfilate Dolce&Gabbana sono tra le più lunghe per durata, con almeno 70 uscite) con le note di Nino Rota in sottofondo, i due designer hanno animato la passerella conferendo tridimensionalità ai mosaici siculo-normanni del Duomo di Monreale, del Duomo di Cefalù e della Chiesa della Martorana di Palermo. L’incoronazione di Ruggero II, l’Arcangelo Gabriele, Guglielmo II che dedica alla Madonna il Duomo di Monreale e tutti i ritratti dei Re Normanni che si sono succeduti durante la dominazione siciliana, assumono nuove colorazioni e brillano ad ogni passo grazie a tessere dorate e applicazioni di cristalli cucite interamente a mano da abili sarte.

La collezione è dedicata a Sant’Agata e con le dovute modifiche iconografiche del caso, la Maria Vergine sull’abside del Duomo di Cefalù diventa la Santa incoronata protettrice della città di Catania, con le mani volte al cielo e la veste bicolore.

Dolce e Gabbana - Fall Winter 2013 - Madonna (Abside Duomo di Cefalù)
Dolce e Gabbana – Fall Winter 2013 –
Madonna trasformata in Sant’Agata cambiando l’iconografia del mosaico originale (Abside, Duomo di Cefalù) 
Dolce e Gabbana - Fall Winter 2013 - Guglielmo II dedica la cattedrale di Monreale alla Madonna (Duomo di Monreale)
Dolce e Gabbana – Fall Winter 2013
Guglielmo II dedica la cattedrale di Monreale alla Madonna (Duomo di Monreale)
Dolce e Gabbana - Fall Winter 2013 - Isacco benedice Giacobbe (Duomo di Monreale)
Dolce e Gabbana – Fall Winter 2013 – Isacco benedice Giacobbe (Duomo di Monreale)
Dolce e Gabbana - Fall Winter 2013 - Mosaici (Chiesa della Martorana, Palermo)
Dolce e Gabbana – Fall Winter 2013 – Mosaici (Chiesa della Martorana, Palermo)
Dolce e Gabbana - FW 2013 - incoronazione di Ruggero II (Chiesa della Martorana, Palermo)
Dolce e Gabbana – Fall Winter 2013 – incoronazione di Ruggero II (Chiesa della Martorana, Palermo)
Dolce e Gabbana - Fall Winter 2013 - San Gabriele Arcangelo (Chiesa della Martorana, Palermo)
Dolce e Gabbana – Fall Winter 2013 – San Gabriele Arcangelo (Chiesa della Martorana, Palermo)

 

 
Il legame tra moda e arte made by Dolce&Gabbana, assume ulteriori valenze e sfumature se consideriamo le collezioni maschili autunno inverno 2013 e primavera estate 2014, intrise di quelle simbologie religiose (cristiane o pagane) che sin dagli albori contraddistinguono la Sicilia quale terra mistica.
La collezione invernale 2013 sembra una rivisitazione delle vesti ecclesiastiche di tutta la gerarchia cattolica, e quasi omaggiando il felliniano defilé nel film Roma (1972), dalle vesti semplici dei chierichetti, si passa ai rocchetti in pizzo ricamato, sino alle pianete, le casule, le stole ed i piviali tempestati di pietre preziose, abilmente rivisitati su camicie da sera e smoking. Il tutto, accompagnato da capi in maglieria stampati con immagini votive della Vergine di Fatima, delle cattedrali dell’isola e dei Santi presenti nei culti locali siciliani, quasi a ricordare la semplicità del popolo, rispetto ai fasti della Chiesa. 
 

Scena “Rassegna di moda ecclesiastica” nel film Roma (1972) di Federico Fellini
Dolce e Gabbana UOMO - Fall Winter 2013 - Chierichetti
Dolce e Gabbana UOMO – Fall Winter 2013 – Chierichetti
Dolce e Gabbana UOMO - Fall Winter 2013 - Prelati
Dolce e Gabbana UOMO – Fall Winter 2013 – Prelati
Dolce e Gabbana UOMO - Fall Winter 2013 - Madonne
Dolce e Gabbana UOMO – Fall Winter 2013 – Iconografia Madonne
 

Per la collezione estiva 2014 invece assistiamo ad un ritorno alle antiche origini mitologiche della Magna Grecia con riferimenti ai culti pagani diffusi nel Meridione. Su giacche e completi color avorio spiccano le rovine dei templi della valle di Agrigento, immortalate tra Settecento ed Ottocento in litografie e acquerelli di colti viaggiatori nord europei che attraversavano l’Italia per il Grand Tour. Le carte geografiche di Abramo Ortelio (1584) riproposte su camicie e shorts, accompagnano i profili di arcaiche divinità su monete e fregi decorativi con episodi mitologici come il giudizio di Paride, l’apoteosi di Zeus o il trionfo di Apollo, ripercorrendo così su trame di maglieria leggera e seta frusciante la storia della civiltà e della Bellezza.

Dolce e Gabbana Uomo - Spring Summer 2014 - Tempio della Concordia Agrigento
Dolce e Gabbana Uomo – Spring Summer 2014 – Tempio della Concordia Agrigento
Dolce e Gabbana Uomo - Spring Summer 2014 - Tempio della Concordia Agrigento
Dolce e Gabbana Uomo – Spring Summer 2014 – Tempio della Concordia Agrigento  
Dolce e Gabbana Uomo - Spring Summer 2014 - Siciliae veteris typus - Abramo Ortelio 1584
Dolce e Gabbana Uomo – Spring Summer 2014 – Siciliae veteris typus – Abramo Ortelio 1584
Se tutto questo grande mix di cultura, colore, folklore, costume, creatività ed alta sartoria non è considerabile arte, allora cosa è? 
C’è chi si ingegna a chiamarla demi-couture, chi pret-a-couture, ma perché non chiamarla semplicemente con il suo nome, MODA, e riconoscerle finalmente un valore indipendente dall’Arte, ma comunque di pari livello? 
Alessandro Masetti – The Fashion Commentator

Italian architect into fashion. Art curator in love with books, flea markets and interior design.

27 Comments on “Dolce & Gabbana – Una storia di Arte, Moda e Misticismo

  1. Si il dibattito è sempre aperto: la moda è arte o no?
    Io, forse perchè adoro la moda sin da piccola (diciamo pure da sempre) penso che lo sia, penso che certi abiti, quelli realizzati interamente a mano, con delle caratteristiche particolari siano assolutamente opere d’arte!
    Poi magari molte di queste creazioni non le comprerei nemmeno avessi i soldi da buttare, ma cmq riconosco il genio! Soprattutto se si riesce a conoscere la storia che ci sta dietro ad una collezione, la ricerca da parte degli stilisti (vedi il caso di Dolce e Gabbana, ma molti altri), l’attaccamento alla storia si comprende quanto lo siano davvero!
    Ora passo alla parte più frivola dle commento: Ale tu sei un genio!! I tuoi collage, come esprimi i concetti delle collezioni dei vari brand attraverso le immagini è stupendo!

    XOXO

    Cami

    Paillettes&Champagne

    1. Anche io penso che la moda a volte si avvicini all’arte, ma allora mi chiedo, perché non continuare a considerarla sempre moda? Penso stia in questo aspetto il vero dilemma. E’ come se non volessimo riconoscere alla Moda una sua valenza. Grazie Camilla per aver aggiunto il tuo parere al dibattito 😉

  2. wow, magnificent post, bravo! I am in love with what DG are doing recently! I love this mosaics and gold season and I adored the previous with baroque embroidery and lots of colorful flowers. it is also interesting to see how folk traditions influence brands (the other two who used beautifully flowers of folk embroidery are Ulyana Sergeenko and Comtesse Sofia with Russian touch and also Balmain did it beautifully). But DG definitely brings it to the point of ART. Mi piace troppo! bisous from Paris

    1. Hi Julie, Thank you so much. I really love the new way of D&G, last year I’ve written a post about it, if you want you can take a look here. I’ve talked about all the collections you’ve mentioned. 😉
      Enjoy it and let me know if you like. 😉
      Alessandro

  3. Adoro Dolce&Gabbana. Le loro collezioni sono uniche, stupende e piene di sicilianità e riescono a portare in passerella vere e proprie opere d’arte.
    Daniela
    kaosmagazine.it

  4. Io sono fra quelli che amano le commistioni, il mix di linguaggi e la contaminazione delle discipline, quindi la linea seguita da Dolce e Gabbana mi piace in via teorica, solo a volte trovo che ricorrano qua e là al folklore facile ed è un peccato perché ci sono delle grandi invenzioni nelle loro collezioni.

    1. Non metto in dubbio il fattore “folklore facile”, anche perché ci hanno costruito un’intera carriera giocando proprio sulla rilettura sensuale degli stereotipi siciliani. Quello che però mi sorprende in realtà è la comunicazione, con campagne pubblicitarie identiche di stagione in stagione, ma credo si tratti di esigenze di target del cliente straniero, all’incessante ricerca dell’Italian lifestyle 😉

  5. Non so dirti quanto mi piacciano queste ultime collezioni di Dolce & Gabbana. Le vorrei tutte, sia quella maschile che quella femminile.. le metterei lì e le guarderei. Le trovo splendide, piene d’arte antica, religione e così ‘cariche’ e complesse come l’Italia. *alza la palettina con il 10*

    1. Ida, certo che i collage sono opera mia, altrimenti che senso avrebbe avuto inserire il mio logo?
      Ci ho messo anche un bel po’ di tempo per trovare le immagini adatte, a testimonianza del fatto che il sistema turistico italiano non è assolutamente all’avanguardia con le tecnologie 3D. Non hai idea di quanti fotoraddrizzamenti architettonici abbia dovuto realizzare per riuscire ad avere un’immagine frontale della scena biblica con Giacobbe ed Esaù. Comunque a parte questi aspetti tecnici, ho fatto combaciare le immagini dei mosaici reali con gli abiti della collezione, appositamente per far capire come in realtà D.Dolce e S.Gabbana non siano solo stilisti, ma in un qualche modo anche artisti poiché hanno donato tridimensionalità ai mosaici bidimensionali.

  6. Ciao Alessandro ciao.
    Questo è un attentato a me, alla mia folle passione per Dolce e Gabbana e alla mia autostima (sì, non so creare quei meravigliosi collage, e farai bene a spiegarmi come li crei!).
    La collezione donna a/i 2013 ha un richiamo chiarissimo all’arte bizantina, la trovo sfarzosa, curatissima nei dettagli e geniale, e poi sì, il fatto che abbiano scelto proprio uno dei mosaici presenti all’interno del Duomo di Cefalù ha solo alimentato il mio amore per il marchio.
    Per quanto riguarda le collezioni uomo, tra le due ho preferito quella invernale, ma solo in parte, le stampe sacre non mi hanno affascinato, ho preferito decisamente le proposte per la sera.
    La collezione estiva invece la trovo un po’ too much invece; dirai, ti piaceva quella coi pupi e i carretti e trovi eccessiva questa?! Non so perché, ma le stampe a tema mitologia non riesco proprio ad apprezzarle!

    GFD by Giorgio Schimmenti

  7. Mio Dio possibile che ci siano ancora persone che declassano la moda non riconoscendola al pari dell’arte? Andiamo non vedo cosa ci sia di tanto diverso nello schizzo e nel passaggio su tela rispetto al disegno del bozzetto, la scelta delle stoffe fino a confezione di un abito di alta moda! Per non parlare del complesso ed affascinante lavoro che si cela dietro ogni collezione nella sua interezza.
    Passando ad altro Dolce e Gabbana sono 2 anni che passano in rassegna la Sicilia e le rendono omaggio componendo delle collezioni uniche, innovative con un barocco che non stanca mai la vista!
    Al solito, post meravigliosamente dettagliato!
    Complimenti!
    RigillaMas

    P.S.:Come avevo minacciato a settembre sono tornata su piazza sono assolutamente fiera della mia ultima creatura che è nata da 3 mesi di coding ed è ancora imperfetta… ma è su piazza!
    Se vuoi dare un’occhiata…Notes de Mode

  8. E’ un tema interessante ed io concordo appieno con la tua conclusione. La MODA è un’arte a sè stante ed avrà pure una sua propria musa (nb le muse sono figlie della memoria). Quanto a Dolce e Gabbana, che hanno fatto e fanno talvolta ancora grandi cose, sospendo per un’attimo il giudizio. La MODA non è solo riportare l’arte su abiti di buon taglio. C’è dell’altro, di più. Appena il caso di accennare che davanti alle collezioni ed agli abiti di McQueen ho provato e provo ancora autentica commozione. La zip in vista sul retro di alcuni abiti di di Dolce e Gabbana talvolta me la spenge.

  9. Ommiodio Ale! Ho letto questo post tutto d’un fiato e non posso che concordare con te, che senso ha cambiarle il nome? La moda è Arte. E’ arte anche quello che fai tu con questo tuo blog, l’impegno il talento, la passione che si manifesta attraverso i tuoi articoli e i tuoi meravigliosi collage. Splendido.

  10. Innanzitutto complimenti per i collage, spettacolari! Io e te ci muoviamo sempre su quella linea sottile tra Arte e Moda, che per me si fondono e confondono. Chi ancora non lo accetta è perché magari non ha un background come il nostro (ti parlo di quello ingegneristico ed architettonico) che ti fa capire quanto queste due correnti siano l’una complementare dell’altra. L’analisi fatta per il lavoro di D&G è superba. Spero tu l’abbia twittata a Stefano Gabbana, lui in genere apprezza moltissimo 🙂
    Un bacio!
    N.

  11. No ok sei un genio Ale. Ma che post è questo? Non lo avevo ancora letto! Bellissimo e profondo per il dilemma che proponi. Fra l’altro mi trovi d’accordo sul fatto di sarebbe giusto riconoscere il giusto valore chiamandola semplicemente con il suo nome :MODA
    I tuoi collage sono incredibili. Mi hanno lasciata allibita e alzano di una spanna il livello dei contenuti dei blog di moda. Della serie … c’è una differenza!!!!!!
    Amo Dolce e Gabbana sopra tutti. Come qualcosa di irraggiungibile, che può essere solo ammirato in silenzio, appunto come un’opera d’Arte.
    un bacio
    L’ho sempre amato settembre, il tempo del cambiamento, dei nuovi inizi. Anteprima di una stagione che adoro. Il mese del mio compleanno! Grazie per questo regalo.
    Smilingischic/ Clothes & Smiles

  12. L’arte e’ l unica traccia che resta di noi quando non ci saremo! L ho appena sentito nel film Amici per caso e direi che si adatta bene al tema da te scelto oggi. Belli i caratteri bizantini, ma non li indosserei. Tuttavia fanno apprezzare e rivivere i capolavori delle chiese citate e anche questo e’…italianità! Vieni ancora a trovarmi ti trovo molto gradevole e intelligente!

  13. Innanzitutto nota di merito e plauso per il lavoro unico, minuzioso e superbo di collage. Sono pazzeschi ale, mi hai sorpreso!! Davvero bravo.
    Questa collezione mi è piaciuta molto perché ha confermato ulteriormente il percorso che Dolce&Gabbana hanno voluto intraprendere, con un ritorno alle origini depurato da loghi e tamarrate di vario genere. Mi piacciono le citazioni e i riferimenti artistico-storici dietro alle ultime linee, nonché questo amore per la propria terra madre, che sicuramente fa loro merito, specie in un clima dove solitamente si guarda all’estero e si ignorano le bellezze e le ricchezze del nostro paese.
    Poi, in ultimo, prenderei il tuo post e lo farei leggere tipo manifesto ufficiali a tutti quei finti-sapientoni che hanno confuso l’arte normanna e bizantina con quella del barrocco..robe da ridere!

    Un bacione e ancora complimenti!!!
    Greta || In Moda Veritas

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