Alta Moda, Alta Roma è la kermesse dedicata all’alta moda italiana che iniziò negli anni 50 a Firenze nella famosa Sala Bianca di Palazzo Pitti, per poi spostarsi a Roma, dove erano presenti tutti i maggiori atelier, da Simonetta alle sorelle Fontana, Capucci e successivamente anche Valentino. Dalla fine degli anni ’90 questa fashion week ha perso molto lustro confermando per sempre Parigi come il centro mondiale della haute couture. Ma in questi ultimi anni sembra che qualcosa stia cambiando. Accanto ai vecchi nomi della capitale stanno aggiungendosi giovani stilisti orientali e studenti di molte accademie di moda.
Tra i grandi abbiamo:
Renato Balestra, diventato famoso per il suo blu elettrico, sembra essersi abbandonato alla tentazione delle tinte tenui del rosa. La collezione inoltre è ispirata alle rose e tra i materiali più usati, oltre a sete con applicazioni di strass, ci sono inserti di marabù che ricordano i piumini da cipria.
Raffaella Curiel predilige le tinte calde del marrone e sembra ispirarsi alla Parigi di fine ottocento tempestando ogni capo di applicazioni e ricami, oltre a cappelli a falda larga.
Sarli è scomparso da poco, ma la sua tradizione è portata avanti dal duo costituito da Carlo Alberto Terranova con Rocco Palermo. Per questa collezione la palette di colori si concentra sull’eterno contrasto tra bianco e nero che si concretizza in forme scultoree e grafiche ispirate all’optical art di Vasarely. Grandi volumi, ma allo stesso tempo leggeri come le cappe dalle forme circolari che nascondono abiti dalle decorazioni scintillanti.
Il prezzemolino televisivo Guillermo Mariotto è il direttore creativo della maison Gattinoni e per questa collezione anche lui si è ispirato al contrasto bianco e nero, giocando con volumi dalle forme irreali o organiche, dai petali floreali si passa alle spirali e i coni a metà tra le conchiglie di paesi lontani, alle architetture dei grandi maestri contemporanei.
Nino Lettieri è una delle novità del calendario romano delle ultime stagioni e per questa collezione ha pensato ad un nude look di pizzo chantilly o seta ornata di paillettes come una gabbia. Le calzature sabot-chanel in vitello, con bordure in vernice e ruche traforate in pelle morbidissima sono di Damiano Marini.
Tra gli orientali, Jack Guisso propone preziose trasparenze di strass che sembrano attraversare la storia del costume, dagli anni 50 del collo in pelliccia, ai 60 della composizione geometrica di quadrati, fino ai 70 con i fiori simil paisley.
Abed Mahfouz sembra tradurre la natura nelle sue creazioni. Se l’abito giallo ricorda un narciso e sembra l’ideale per una grande serata da red carpet, l’abito rosa con i suoi intrecci e filamenti di paillettes ricorda le venature delle ali di insetti.
Rami Al Ali oltre alle dorature dei fiori del pizzo chantilly pallido, crea drappeggi leggeri con un profondo spacco laterale fino a mezza coscia abbinato ai revers della parte superiore come fosse una grande giacca lunga ad un bottone. La palette di colori è variegata nelle tinte calde, dal crema pallido sino al vermiglio.
Trends from the italian haute couture:
sculptured dresses with shapes inspired by nature (oriental designers and Renato Balestra);
nude look in black lace (Nino Lettieri, Gattinoni);
black and white embroidered silk dresses (Gattinoni, Lettieri, Sarli) ;
ancient allure from the belle epoque (Raffaella Curiel).
Ma quello pomposissimo di Balestra? Mi piace, e poi Roma ispira sempre un’aria elegante e mondana.
Roma, città incantata.
Lollo
Maravillosos los desfiles¡¡
Bsss isabel
SsasDiary
i so love all o these looks so stunning
These dresses seems to be a dream !!!
wowww love all this, nice bog xo
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