Fashion Show

Paris Haute Couture Fall Winter 2011-2012

Una delle tendenze che si sono viste in questi giorni di Haute Couture parigina è stata senza dubbio l’ANIMALIER. Va però precisato che non si tratta del solito maculato stampato, ma un vero e proprio piano di riabilitazione del genere animalier. Non più solo leopardi o zebre, la donna importante, quella dell’alta società, la star internazionale, la first lady o l’ereditiera si ricopre di pellicce e piume. Un vero e proprio piumaggio che ammalia, frange kilometriche che ipnotizzano con il loro ondeggiare, soffici manti a pelo lungo ai quali non si può resistere come per Alexis Mabille. E se il rischio è quello di diventare monotoni con pochi colori addosso, ecco Jean Paul Gaultier che si sbizzarrisce mischiando le tinte più svariate, un omaggio alla Natura e agli esseri meravigliosi che è riuscita a creare.
Della stessa scuola di pensiero anche Giambattista Valli, che al debutto in haute couture accompagna alcuni pezzi animalier con abiti corti appena sopra il ginocchio o lunghi e voluminosi rigorosamente monocromi o al massimo bicromi.

Pochissime le tinte ammesse: rosso, bianco, rosa e nero. Il tema decorativo più importante sono i FIORI, dalle cinture gioiello si espandono sulle maniche a sbuffo, sui fianchi, sulle gonne o nelle raffinate stampe a contrasto degli abitini anni ’60.

Valentino con pizzi e applicazioni dorate celebra la donna con vaghi ricordi di viaggio, dal decorativismo floreale quasi russo, alle monete dorate applicate come medagliette ex-voto, fino alle armature orientali che si ingentiliscono in nude look floreali, quasi trasformandosi in vesti per quelle rare Madonne napoletane settecentesche da tenere sotto le campane di vetro nella cappella di famiglia. Gli accessori recuperano una sobrietà e un plasticismo senza eguali nelle minipochette dorate rigide dalla linea art decò con motivi zigrinati a rilievo e manico in satin o camoscio.
Georges Hobeika ed Elie Saab sembrano spartirsi l’incarico per realizzare il vestito da sogno per una principessa delle fiabe. Il primo giocando con pieghe e plissé, creando motivi decorativi che delineano ed evidenziano armoniosamente le forme del corpo con vortici, intrecci spigati, o nude look in pizzo bianco a tema floreale. Il secondo sovrapponendo infiniti strati trasparenti di seta e chiffon, tempestandoli di brillanti e applicazioni che luccicano come la rugiada ai primi raggi di sole. La palette rimane nelle tinte neutre dal celeste carta da zucchero, passando per l’avorio, il miele, il marrone e per finire in grande con il blu notte. 
Le TRASPARENZE stanno a cuore anche a Riccardo Tisci che con i suoi 10 abiti per Givenchy ha voluto omaggiare la donna trasformandola in un Uccello del Paradiso. Bianca, pura, sofisticata, un’eterna musa-Beatrice letteralmente cosparsa di perle, brillanti, paillettes, piume e frange.
La donna Chanel sembra somigliare sempre più al suo creatore: per la prima parte della sfilata si adempie il classico (e quasi interminabile) tributo ai tailleur della “donna che ha reso libere le donne”, kaiser Karl non solo reinterpreta tessuti e tagli, ma vi aggiunge accessori quasi personali. I grandi occhialoni scuri diventano una lieve benda di pizzo Chantilly nero, i guanti di pelle nera senza dita si smaterializzano in seta allungandosi a dismisura, fino all’ avanbraccio e le unghie nere, sembrano voler comunicare lo spirito ribelle e indipendente della donna Chanel. Non mancano punti di romanticismo come i ricami floreali, le applicazioni di paillettes con le piume a contrasto o i cappelli a falda piccola rivisitati in versione piumata; ma non sono da perdere neppure i particolari high tech degli stivali trasparenti con la punta in vernice e le platform con la luce.
Per il team di ricerca Maison Martin Margiela è il turno della collezione Artisanal in cui capi vintage vengono assemblati e rielaborati con dettagli nuovi e di spirito high tech: il parka con fodera in shearling che ricorda un voluminoso abito elisabettiano in realtà è costituito da 4 zaini, le giacche sartoriali sono in crine di cavallo sintetico e spesso il dettaglio che serve a modellare il tessuto è il nastro adesivo. Per le calzature, dei tabi bianchi giapponesi, con insolite suole e tacchi integrati.
Infine un omaggio al GIAPPONE da Re Giorgio Armani, reduce dalla preparazione del vestito del matrimonio reale monegasco. In questa collezione si reinterpreta l’essenza dell’estetica giapponese, sono infatti presenti molte “arti”: i copricapi floreali sono delle composizioni “ikebana”, quelli in tessuto irrigidito sono raffinati “origami”, per non parlare degli intrecci di ventagli che sembrano istantanee in sequenza durante una danza. Dei costumi tradizionali sono stati ripresi forme e accessori: il kimono diventa un completo in velluto nero con la maniche ampie, mentre l’ obi è diventato di vernice nera e cinge sofisticate giacche dalle forme nette e definite, quasi taglienti. Per le decorazioni un eterno richiamo alle stampe Ukiyo-e o ai motivi geometrico-floreali caratteristici privilegiando i bianchi e i rosa in contrasto con il velluto nero.
Haute Couture trends from Paris: 
-Animalier, with feathers and fur; 
-Floral, not only on the fabrics, but also in the shape of the dress, e.g. a shoulder pad;
-Transparency of the fabrics
-High Tech details
-Ancient Japan inspiration

Italian architect into fashion. Art curator in love with books, flea markets and interior design.

5 Comments on “Paris Haute Couture Fall Winter 2011-2012

  1. post perfetto come sempre!adoro quanto hai scritto sull’animalier!è vero non solo la stampa ma proprio nel design e nelle forme, materiali e dettagli, tutto richiama l’ambito safari..ieri ero alla presentazione di mcqueen e presto ne parlerò, e il tema era prettamente quello!
    un bacione FC!!:)

    Patchwork à Porter

  2. Buen repaso a la Alta Costura de Paris.
    Alexis pienso que dará mucho que hablar, elegante , femenino, combina bien los materiales.

    Elii y Valentino como siempre soberbios¡¡¡

    De Chanel me gusta la combinación de este año con terciopelos, dorados y piedras,expectaculares, me recuerdan a las ropas de los zares de rusia.

    Bsss Isabel
    SsasDiary

  3. Questa settimana della couture non è molto bella. l’ho trovata molto noiosa, non mi piaceva neanche Chanel…tranne qualcosa. Quello che mi è piaciuto molto è stato Givenchy e Elie saab, anche se un pò ripetitivo!!

  4. Elie Saab rientra nei miei stilisti preferiti, sai? Non che io abbia le competenze necessarie per poter stilare questa lista di cui il mondo farebbe anche a meno. Ma volevo dirtelo.

    Post splendido.

    Lollo

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