gruppo del lusso LVMH per il weekend del 15-16 Ottobre ha organizzato
Les
Journée Particulieres.
Una manifestazione internazionale che ha coinvolto tutte le griffe
LVMH,
facendone aprire laboratori, archivi o boutique per permettere al
pubblico di scoprire i segreti di artigianalità e creatività
tramandate di generazione in generazione. In Toscana, nella Villa
di Granaiolo (vicino
Empoli) è stato inaugurato l’Archivio
Pucci, un vero e
proprio Training Center fortemente voluto da Laudomia
Pucci per mostrare
alle nuove generazioni di studenti di moda, quel know how che ha
contraddistinto da sempre l’intensa attività del marchio dalle sue
origini a oggi. Negli enormi ambienti della tinaia della villa di
famiglia, Maria Luisa Frisa e Alessandra Arezzi Boza hanno allestito
un percorso di 4 sezioni che illustrano il mondo Pucci nella sua
interezza.
show the heritage and the know-how that characterized the brand since its origins. In the huge spaces of the wine cellar of the family villa, Maria Luisa Frisa and Alessandra Arezzi Boza have set up 4 rooms that illustrate the whole Pucci world.
Antonio Busiello – from Emilio Pucci FB page |
La
prima sala è dedicata alla famosa Collezione Palio, la collezione
a tema della primavera
estate 1957, ispirata al palio
di Siena. Il marchese
Pucci era rimasto affascinato dalla varietà di colori e stemmi che
campeggiavano sulle bandiere delle 17 contrade e pensò di riproporle
in una collezione. Non si trattò di una mera attività di copia, ma
di una complessa e divertente rilettura di simboli e colori secolari,
che portarono alla creazione di un nuovo palio: il Palio
Pucci. I visitatori
vengono accolti da un lungo filare di manichini con tutte le varietà
di modelli esistenti nella collezione: shorts, Capri
pants e camicie dal
taglio maschile per il giorno, costumi e mantelli/teli da mare per la
spiaggia e infine gli abiti da cocktail e da sera. A fronteggiare
questo corteo alcuni degli armadi provenienti dall’archivio del
palazzo fiorentino e un corner dedicato al libro
celebrativo Pucci
di
Vanessa Friedman dalla copertina in brossura rivestita con i
tessuti stampati della maison.
Antonio Busiello – from Emilio Pucci FB page |
il clima di gioia della collezione Palio si viene travolti dalla
macchina del tempo, in una ricostruzione della boutique fiorentina di
via de’ Pucci, nel Palazzo Pucci, con tappezzerie e mobili
originali: le teche antiche dai pennacchi dorati, i raffinati
tavolini con piani decorati da foulard sottovetro e le sedie in
coordinato foderate con lucenti velluti. Nelle teche sono custoditi i
campionari dei tessuti, la tavole dei colori e le pubblicità dei
profumi (primo tra tutti lo storico Vivara), e inoltre, sui
vetri, sono scritti i nomi dell’intera gamma di colori Pucci. Se ne
contano più di 500 tonalità e furono inventati dal marchese stesso,
ispirato dalle più belle località italiane, si leggono infatti
diverse sfumature di blu Capri, rosso corallo, turchese, il
giallo Taormina e così via.
the joyful atmosphere of the Palio collection we are swept away by
the time machine in a reconstruction of the Florentine boutique in
Palazzo Pucci, with the original furniture and tapestries: ancient
display cases with the golden plumes, the fine tables with tops
decorated with scarves under glass and the coordinated chairs lined
with blue shiny velvet. In the cases are kept samples of fabrics,
color panels and images of the fragrances’ advertising (like the
Vivara’s one). On the glass of the cases are written the names of the
full range of Pucci colors. There are more than 500 colors, invented
by the Marquis himself and inspired by the most beautiful Italian
locations, you can read Capri blue, coral red, turquoise, Taormina
yellow and so on.
Antonio Busiello – from Emilio Pucci FB page |
terza sala, oltre ad oggetti particolari come
una porta del Palazzo con la stampa Vivara colorata a mano,
si entra in contatto con il cuore pulsante dell’azienda, la vena
creativa che oggi permette di mantenere il grande successo mondiale:
i due designer delle stampe, che hanno allietato i visitatori
spiegando come nascono gli stampati Pucci. Tutto parte dal moodboard,
la tavola in cui viene spiegato il concept di stagione della donna
Pucci e solo dopo una grande fase di ricerca e brain-storming inizia
il divertimento con schizzi e colori. Spesso l’idea può evolversi e
il continuo rapporto/confronto con Peter Dundas (direttore
creativo) è essenziale, si tratta infatti di un importante lavoro di
squadra che ha luogo nel palazzo storico di famiglia a pochi passi
dalla cupola di Santa Maria del Fiore. Personalmente sono
rimasto affascinato dalle spiegazioni riguardanti le idee degli
stampati disposti sul grande tavolo da lavoro: “Volute”
caratterizzato dai colori caldi e ispirato al mondo dell’architettura
con volte a sesto acuto stilizzate, “Glicine” in cui
grappoli di fiori di glicine si stagliano su fondi bianco verdi, una
stampa ispirata ai giochi di luce delle vetrate gotiche oppure
“Compass“(bussola) ideato per una donna giramondo e
cosmopolita raffigurante carte geografiche contornate da miniature di
monumenti delle capitali mondiali. E’ stato bello scoprire inoltre
come questi due ragazzi in definitiva non siano schiavi
dell’archivio, come si potrebbe erroneamente immaginare, anzi ne sono
così padroni e consapevoli che riescono ad interpretare lo spirito
del nostro tempo con una continuità artistica davvero impressionante
senza dover ricorrere ad una continua copia del passato.
the third room, in addition to particular objects like a door with
the Vivara print colored by hand, you come in contact with the real heart
of the company: the two designers of the prints. They have entertained the
visitors explaining how born a Pucci print. Everything starts from
the moodboard, the panel that explains the concept of the Pucci woman
for the next season. The fun with sketches and colors begins only
after a phase of research and brainstorming. Often the first idea can
evolve in something else and the constant relationship/comparison
with Peter Dundas (creative director) is essential. Personally, I was
fascinated by the explanations of the prints arranged on the large
work desk: “Volute” characterized by warm colors and
inspired by the world of architecture with stylized vaultes;
“Glicine” in which clusters of wisteria are silhouetted
against green and white background; a print inspired by the games of
light of the Gothic churches’ windows; or “Compass”
designed for the cosmopolitan and world traveler Pucci woman with
maps framed by miniature monuments of the world capitals.
Antonio Busiello – from Emilio Pucci FB page |
salone finale è dedicato all’archivio vero e proprio. Alle pareti
sono collocati cassettoni e armadi in cui sono stipate le collezioni
dagli anni 50 ad oggi divise cronologicamente e tematicamente.
Purtroppo i capi non potevano essere fotografati e ed erano troppo
vicini l’un l’altro per essere apprezzati a pieno, ma il
caleidoscopico turbinio di fantasie, i riflessi dei tessuti, le
frange, gli strascichi, le paillette e gli stampati delle collezioni
“Botticelliana”
e “Siciliana”
visibili lateralmente dalle maniche e dalle spalle, mi hanno permesso
ugualmente di ripercorrere la storia di uno dei pilastri della moda
italiana a me più cari. Nella sala inoltre è proiettato un
docu-video di Gianluca Migliarotti che illustra l’artigianalità
dell’intero processo produttivo delle creazioni Pucci, dall’ideazione
di Peter Dundas, fino alla realizzazione dei tessuti nel comasco,
altra eccellenza italiana inimitabile e a cui tutto il mondo aspira.
final room is dedicated to the storage of the archive. On the walls
are set drawers and wardrobes in which are crammed the collections
from the 50’s until today, divided chronologically and thematically.
Unfortunately, the items can’t be photographed and they are too close
each other to be fully appreciated, but the kaleidoscopic swirl of
patterns, the reflections of fabrics, the fringes, the sequins and
the printed collections “Botticelliana” and “Siciliana”
(visible from the sleeves), still allowed me to retrace the history
of one of the pillars of the Italian fashion. In this room you can
also see a docu-video by Gianluca Migliarotti that shows the
craftsmanship and the entire production process behind a Pucci
creation: from Peter Dundas’s concept, the printing of the fabrics in
the Como area and the making of the clothes in Bologna.
Antonio Busiello – from Emilio Pucci FB page |
adorabile questo post!ben scritto e molto interessante….
bel blog mi piace molto,spero ti piacerà anche il mio e deciderai di seguirlo!
un report stupendo..
a me questa LVMH sta un pò di traverso, sbattermi in faccia sulle vetrine che è tutto loro, mi scoccia.
http://poldine.blogspot.com/
xoxo Marco Mazzella
marvelous! the composition of mannequins and outfits are fantastic 😀 thanks for sharing 😀
xx
http://www.sickbytrend.com
Concordo con Poldine. LVMh proprio non mi va giù… Peró queste giornate sono state davvero particolari. Io volevo andare a vedere bulgari, ma non ci sono riuscito, che rabbia!
Ma tra i due famosi disegnatori c’ è il mitico Fulvio, che firma tantissime stampe Pucci?
Ps.: ho controllato: la camicia è del 2008, ma casomai gli è rimasta!