The weft of iridescent lace resembling the flowers depicted in the tea room of Villa Igiea, climbs upon the hems of wool coats, long transparent skirts and short dresses, framed with fierce lions’ heads as those guarding the Teatro Massimo in Palermo. The Klimt-like golden details highlight the curves of the body through dizzying necklines or circular cuts on quilted 3D surfaces. In addition, considering that the it-girls (contemporary spiritual heirs of Donna Franca Florio) don’t wear only evening gowns, Vincent downplays the solemnity of the collection with a selection of casual boy-ish items like the white shirt with colored lace detail, neoprene sweatshirts with the iconic ex-voto lace cow and finally the long trousers with golden turn-ups to match with a maxi-bag.
Vincent Billeci fall winter 2014 collection meets Ettore De Maria Bergler frescoes in Villa Igiea, Palermo, 1908 |
Vincent Billeci fall winter 2014 collection meets Ettore De Maria Bergler frescoes in Villa Igiea, Palermo, 1908 |
Vincent Billeci fall winter 2014 collection meets Giuditta I by Gustav Klimt, 1901 |
Vincent Billeci fall winter 2014 collection meets Beethoven Frieze by Gustav Klimt, 1902 |
Vincent Billeci fall winter 2014 meets Donna Franca Florio by Giovanni Boldini |
Vincent Billeci fall winter 2014 collection |
Vincent Billeci fall winter 2014 collection |
Vincent Billeci fall winter 2014 collection |
Vincent Billeci fall winter 2014 Lion-box meets Tragedy by Benedetto Civiletti, Teatro Massimo, Palermo |
Lion-box – Vincent Billeci FW 2014 |
Golden Cow bag – Vincent Billeci FW 2014 |
Rosalie maxi bag – Vincent Billeci FW 2014 |
Davvero molto bella questa collezione, come sempre a dire il vero.
Vincent Billeci è uno dei giovani designer che più m’incuriosiscono. Mi riprometto sempre di scrivere un post ma tu mi batti sempre sul tempo 😉
Adoro i primi due abiti in pizzo, la camicia con la banda a contrasto, la felpa con la mucca e ovviamente la Cow Bag, una di quelle borse che mi piacerebbe tanto avere assieme alle Bruzziches e alla Baobab di Miyake.
I parallelismi col Liberty e la Secessione sono impeccabili e bellissimi visivamente. In più io adoro donna Franca Florio, sublime nel ritratto di Boldini.
Ottimo post.
Baci
Alessia
ElectroMode
Che meraviglie!!
Marina
http://www.maridress.blogspot.it/
Mi sei mancato Ale.
Sapevo che mi mancavi ma con questo post ho realizzato perché – o meglio uno dei perché -.
Mi mancava perdermi nei viaggi extrasensoriale che solo i tuoi collage e i tuoi racconti di moda sanno farmi fare.
E poi le chicche che scopri, rispolveri o presenti.
Vincent mi ha stregata e non saprei quale capo o accessorio identificare come ‘preferito’: forse il primo abito, che sembra pizzo iridescente ma a ben guardarlo ti viene il dubbio che sia una coltre di fiori in linea su uno specchio d’acqua, o quella gonna trasparente e ornata di fiori…è da togliere il fiato.
Grazie come sempre per questi regali <3
bacio Greta
http://www.inmodaveritas.com
Mamma mia, Ale, quanto sei bravo, ci eri mancato.
Vincent pure è molto talentuoso, mi divertono un sacco le vacche e la reinvenzione del pizzo un po’ ringiovanito. Mi ricorda quello di Raf per la cruise di Dior che sfilò a Monaco.
Matteo
http://www.buonecosedipessimogusto.com
Non posso che concordare con Greta qui sopra, i tuoi viaggi temporali sono così interessanti e dai quali imparo sempre molto! Tu hai sicuramente un dono!
Vincent è un brand emergente da tenere d’occhio perché davvero originale!
XOXO
Cami
Paillettes&Champagne
eh io lo adoro, punto
Claudine