Casa di CARRIE BRADSHAW da single
Nell’appartamento da single le pareti sono verniciate a tinta unita e completamente sgombre, ad eccezione delle zone living, come nell’angolo conversazione del salotto in cui è allestita una “parete attrezzata” con tanto di Tv o sopra la testiera del letto, dove sono appese composizioni di quadri con foto, stampe e opere grafiche. E’ una casa arredata con gusto e non è eccessiva nell’accostamento dei colori. Certamente potevano essere evitate alcune ridondanti fantasie floreali, però enfatizzano il gusto tipicamente americano della protagonista.
Casa di CARRIE BRADSHAW da sposata
Nel secondo film Carrie non è più signorina, è diventata la signora Preston. Lo stile è totalmente cambiato. Le pareti sono piene di quadri e di mobili a volte fin troppo ingombranti, quasi soffocanti. E’ una bellissima casa e la maggior parte sono pezzi Decò anni 20-30, ma ciò che davvero non convince sono le tappezzerie: fantasie floreali dappertutto e in tutte le tinte. E’ la casa della coppia bene dell’upper side di Manhattan e questa sensazione diventa certezza quando Carrie, per convincere il marito ad uscire, serve del Brandy in un grosso bicchiere pesante di cristallo da una grande bottiglia lavorata, è il tipico American Bar, degno di ogni salotto che si rispetti.
Nel salone non mancano angoli freschi con colori squillanti: vasi e candelabri di ogni forma e materiale, qualche scultura, le classiche cineserie, tantissimi libri e tavolini disseminati negli ambienti più disparati creano dei singoli episodi di stile. La parte migliore rimane il guardaroba condiviso: due grandi armadi, con vari tipi di cassettiere. Un lato chiaro per lei, un lato scuro per lui e un’ottomana moderna al centro della stanza. L’ambiente ideale per ogni fashionista che, anche se sposata, in fondo non cambierà mai.
Ok, I love your blog. Following you! 🙂
w gli states e le sue meravigliose case! bellissimo cameo….per la gioia di molte NY addicted!me compresa! Elena
Che bello!
La cabina armadio finale è un colpo al cuore.
Secondo me dovresti dare vita a una rubrica di interior design, in cui analizzi delle belle case. Chi meglio di un architetto con uno spiccato senso estetico come te?
Io la seguirei con grande passione; sono super appassionata d’interni e mi sarebbe tanto piaciuto fare l’architetto.
Alessia
ElectroMode