Museo La Specola Firenze
Nei secoli, la famiglia Medici aveva raccolto un ingente patrimonio di tesori naturali (fossili, animali, minerali, piante esotiche) e l`illuminato Granduca di Toscana Pietro Leopoldo di Lorena, con l`abate Felice Fontana (1730-1805), volle crearne un Museo di Storia Naturale di pubblica destinazione. L’Imperiale e Regio Museo di Fisica e Storia Naturale fu così inaugurato nel 1775 nei locali di Palazzo Torrigiani. L’idea era quella di dare una sistemazione organica e razionale alle raccolte scientifiche Medicee, già allestite con criteri scenografici nella Galleria degli Uffizi. L’istituzione si configurava come un moderno centro di ricerca con laboratori sperimentali, giardino botanico, biblioteca e osservatorio astronomico da cui l’attuale Museo è noto con il nome “La Specola”. Nella parte più alta del Museo, infatti, aveva sede l’osservatorio astronomico che, per antica consuetudine, veniva chiamato con il nome di Specola (dal latino specula, che significa vedetta, osservatorio). La collezione Zoologica presenta vere e proprie opere di tassidermia, anche antica, e copre un po’ tutte le specie del regno animale.
La sala dei Carnivori è una collezione animalier in piena regola, tutte le specie feline sono rappresentate e la vetrina più interessante mette a confronto leoni ghepardi leopardi e così via fino a giungere ai predatori più piccoli. Una sorta di archivio di pellicceria che finisce nella Sala dei trofei del Conte di Torino dove sono esposti i trofei donati al Museo dal re Vittorio Emanuele di Savoia. Tra questi spicca il dente di Narvalo maschio lungo più di 2,5 metri e il super-kitsch portaombrelli ricavato da una zampa di elefante.
Nelle sale degli Uccelli sembra di assistere alla sfilata PE2009 di Alexander McQueen ispirata alla Teoria dell’Origine delle specie di Charles Darwin. Colori, piume, trionfo di disegni e fantasie, una tavolozza senza eguali. Specie rarissime o estinte messe a paragone con esemplari comuni sembrano sfilare nelle grandi teche di vetro. Non manca nessuno, c’è addirittura il calco in gesso della testa di un esemplare di Dodo e due curiosi esemplari di Uccello Lira caratterizzati dalla coda a forma di lira, l’antico strumento musicale greco.
Tra i Mammiferi c’è una vera curiosità, il cosiddetto Ippopotamo di Boboli, un esotico regalo della seconda metà del Settecento al Granduca, che visse per qualche anno nel Serraglio del Giardino di Boboli e che fu poi impagliato. Essendo un esemplare unico mai visto prima, fu arbitrariamente ricomposto secondo la fantasia del tassidermista che modellò erroneamente le zampe con una specie di piede canino.
Museo di Storia Naturale – Sezione di zoologia “La Specola”, Via Romana 17, Firenze.