Dopo l’articolo dedicato alla sfilata Gucci, ecco una rassegna sulle altre collezioni presentate durante il primo giorno di Milano Moda Donna Spring Summer 2011.
Alessandro Dell’Acqua con la sua linea N°21 propone capi in seta leggeri con fantasie che ricordano gli ukiyo-e giapponesi con dei pettirossi che svolazzano da un ramo all’altro. Per i pantaloni a vita bassa invece ispirazione tappezzeria tardo vittoriana, un motivo floreale intricato, di sicuro effetto anche per la sera.
Per Francesco Scognamiglio trasparenze ostentate e volumi scultorei. Trionfo della seta nei colori cipria, bianco e nero. Le maniche si gonfiano e diventano ali o petali di fiori. Accessori assenti, l’abito è un’opera totale con cui (s)coprirsi.
Variegato lo stile di John Richmond. Si passa dal laser cut dei mini abiti, agli intrecci British flag delle giacche o alle lunghe frange sulla spallina del “peplo” asimmetrico. Gli abiti lunghi sono a fantasia floreale o total black: scollo profondo con gioiello o trionfo di applicazioni che ricordano i disegni dei gioiellieri Art Nouveau di primo Novecento.
Da Paola Frani tinte luminose, trasparenze e moltitudine di fiori. Pizzo di rete optical floreale o appositamente disegnato e intessuto di strass con effetto animalier. Sull’onda animalier insiste anche Angelo Marani, top e pantalone in netto contrasto: nero su giallo e giallo su nero.
Alberta Ferretti ci propone una Primavera Botticelliana. Le leggerissime sete stampate ricordano la metamorfosi della ninfa Clori in Flora, sembra di sfogliare le pagine di immagini delle “Mitologie Botticelliane” del Gombrich. Clori fecondata dal soffio di Zefiro rigurgita fiori e si trasforma in Flora, le vesti di seta trasparente da cui si vedono le pudenda, diventano un rigoglioso campo di fiori. Calzatura migliore non poteva essere scelta: calzari bianchi con essenze rampicanti.
Da D&G si respira aria di primavera da favola. Ai tessuti leggeri con svariate fantasie floreali, in stile barocco o più moderno, si accompagna l’immagine di Biancaneve e i sette nani. Se nella collezione uomo c’è la colazione sull’erba di Manet, la donna si diverte a fare la giardiniera, accudisce il suo giardino, le sue splendide essenze e stacca qualche fiore per legarlo alla caviglia, per portare in città un po’ di aria campagnola.
Per Ermanno Scervino è predominante il bianco declinato in mini abiti di tutte le fogge. Piccoli abiti bomboniere ricchi di rouches, volants e tessuti preziosi.
Karl Lagerfeld per Fendi passa all’oversize nei toni freddi, dagli azzurri ai viola. Giacche casacche con splendide borse di Silvia Venturini Fendi.
Frankie Morello reinterpreta il jeans abbinandolo alla seta, creando body o simil costumi. Ricchissima la proposta mare con pezzi interi il cui tema base è l’intreccio e la vivacità dei colori, contrasti: rosa, bianco, arancio, celeste.
La più imprevedibile rimane Miuccia Prada. Total look over size dalle tinte forti, arancio o blu elettrico. Righe di ogni dimensione, incorniciate dall’elegante trompe l’oeil di una specchiera barocca o da banana fantasies con tanto di scimmiette danzanti.
Blugirl immagina una donna sbarazzina un po’ bon ton e smaliziata, con fiori e applicazioni di paillettes. I colori variano dal bianco all’azzurro per le tinte unite; gran mix violaceo di fantasie floreali stampate per gli abiti lunghi.
Etro sceglie due tipi di fantasie: floreali in più colori talvolta arricchite da collari gioiello, oppure dei giochi compositivi con cornici riccamente decorate e colorate che sembrano un mix di foulard intrecciati.
L’accoppiata Aquilano-Rimondi per Ferrè immagina una donna rigorosa ed elegante, poco colore e tanta geometria. Dettagli curatissimi dalle rouches sul decollète alla cintura di pelle in vita, dalle composizioni di paillettes alle fasce di pelle traforata che fungono da struttura per la seta plissè.
Marras propone patchwork di sete per una gitana cittadina del mondo. Stampe curate nei dettagli che risaltano sfondi monocromo o su mix confusionari.
Moschino non poteva che confermare il suo essere eccentrico ed eclettico, per una donna sicura di sé e che vive la vita con molta ironia. Il cappello da cow boy a falde larghe e i maxi gioielli con i gigli alla fiorentina sono solo gli accessori che fungono da cornice per i pois e per i fiocchi dei vestiti.
Gaetano Navarra è l’outsider del giorno, ha pensato una donna monocromatica, oro o nero, riccamente impreziosita dagli accessori con mega borchie dorate, splendide libellule che volteggiano su foglie con mosche e rondini. Dettagli preziosi anche nelle rifiniture dei tessuti che possono essere sete liscissime e brillanti o lavoratissimi intrecci lurex.
Versace propone tinte unite o righe che variano dal bianco al turchese con laser cut o applicazioni di vernice a motivi grecati. Per la signora che preferisce l’audacia dello stile Donatella, ma dai colori meno brillanti, ecco un abito asimmetrico con un tessuto ricamato che ricorda una fitta decorazione con applicazioni di perline cinquecentesca.
Just Cavalli immagina una donna con i motivi dei tappeti Kilim, come una nomade d’oriente che si perde nelle forme geometriche rivisitate sui pantaloni e sulla giacca. Abitini freschi in seta a tema floreale o geometrico con paillettes si accompagnano a maxi gioielli di pietre dure.
Jil Sander propone delle gonne sacco in tinta unita ma con una vasta gamma di colori vivaci. Una piacevole eccezione al monocromo è l’abito floreale con rose digitalmente ritoccate: sembrano tagliate e molte per metà sono di un colore e per l’altra metà di un altro.
Peter Dundas ha reso trasgressiva la donna Pucci: non più solo stampe, ma anche elaborati giochi di maglie, ricami e applicazioni. Le stampe sono rielaborate e ridisegnate sulla silhouette del corpo: triangoli illusionistici che simulano uno scollo profondo si allungano oltre l’ombelico; sul ventre inizia un vortice di disegni e specchietti che si conclude alle gambe.
Moschino-Cheap and Chic gioca sulle fantasie astratte multicolore, le giacche tricot e i maxi accessori come la collana di corallo turchese. Le altre fantasie figurate sono splendidi limoni gialli, che ricordano vacanze in Costiera Amalfitana così come l’abito senza spalline con coralli turchesi, dal vago sapore Caprese.
Blumarine, a parte gli abiti sfumati nei toni del marrone, inneggia all’animalier in tutti i modi possibili: non solo ghepardi, leopardi e felini vari, ma anche ali di farfalle e petali di fiori, un nuovo mix dalla tinte accese e vive stampato su sete leggerissime e fruscianti.
Forte rigore da Emporio Armani: ai mini abiti e alle minigonne viene posta una censura, ma è delicata e in un certo senso contraddittoria perché diventa anche sensuale. Si tratta della trasparenza delle longuette in maglia e dei veli di seta che stanno sotto e sopra gli abiti della sfilata. Forse è un modo di avvicinarsi al mercato orientale o almeno all’idea di sensualità celata che una donna dovrebbe saper dosare con eleganza, rifiutando le volgarità che sminuirebbero la persona oltre che mortificare il corpo.
Mila Schon punta su colori brillanti e forme classiche del guardaroba elegante: gonna bon ton a palloncino, completo con cintura in vita e per la sera un abito senza spalline che ricorda il tempo dei Balli anni 50, quando il jet set internazionale si trasferiva in Italia per andare ospite nelle case dei nobili e fare la bella vita, anzi la dolce vita.
Il duo Aquilano.Rimondi oltre alla linea Ferrè, seguono il proprio marchio e per le fantasie traggono ispirazione dal decorativismo della Secessione Viennese, sembra di vedere uno splendido tessuto di Gustav Klimt. Per i colori, libero sfogo su tinte accese come il blu elettrico in contrasto con il magenta o il nero.
Dolce e Gabbana aprono i cassettoni della nonna e riscoprono gli antichi corredi di un tempo, quelli che le famiglie siciliane si tramandavano di madre in figlia. Tanti merletti rivisitati su abiti contemporanei e freschi. Animalier con merletti neri o merletti bianchi su sfondi floreali, un vero inno al Made in Sicily con un forte legame alle tradizioni di un tempo.
Ferragamo propone look di pelle e cuoio e in stile coloniale chic, ma tanta eleganza traspare dagli abiti decorati con motivi sinusoidali che ricordano delle fiamme stilizzate o il trionfante abito da sera riccamente drappeggiato in vita per creare l’effetto nuvola, un trionfo per il corpo femminile.
Marni rilegge la tenuta sportiva in chiave couture. Grande ricerca nei materiali e nelle fantasie geometriche pseudo-floreali, marchio di riconoscimento della griffe. Cappotti laser cut e costumi diventano la nuova divisa chic metropolitana, obbligatorio il cappello in cuoio o meglio la cuffietta.
Mix di ispirazioni per casa Missoni. Sembra il guardaroba di una viaggiatrice estrema, affascinata dalle popolazioni sudamericane e africane con riferimenti all’arte pop e contemporanea: dal lettering di Alighiero Boetti alle tele di Basquiat passando per le tecniche di intessitura colombiane e i contrasti di colore dei batik africani.
Trionfa il blu di Re Giorgio Armani. Splendide tonalità del blu scuro ad per ogni ora, dal giorno alla sera. Echi orientali e volumi scultorei, purezza di forme e pochi accessori. Dettagli gioiello come scorpioni di brillanti, fiori sulle spalle, e infine il riflesso brillante della seta.
Roberto Cavalli festeggia il suo anniversario all’Arco della Pace in una foresta di maxi piante dove spuntano frange e pantaloni strizzati e tante stampe animalier. Lo stile della griffe fiorentina, per quanto molto criticato, rimane sulla cresta dell’onda delle tendenze da ben 40 ed oggi mi ha davvero colpito passare davanti alla vetrina uno dei miei negozi vintage preferiti e trovare una camicia gialla a squame di paillettes con nappe sulle taschine e all’interno il vecchio cartellino nero giallo e rosso: Roberto Cavalli Firenze.
DSquared cambiano stile, non più rock, non più aggressività, ma rigore e compostezza. Costumi geometrici, look da Oxford College, giacche asimmetriche, applicazioni preziose sugli shorts, gilet e smoking, insomma un look metropolitano upper class.
Iceberg punta sulla seta monocolor o stampata. Trionfo di farfalle e fiori nei toni freddi del verde smeraldo e del blu o mixato con le terre marroni.
Nuova aria anche da Les Copains che alla donna classica monocolor o a righe, ha contrapposto fantasie di fiori: realistici, stilizzati in colori fluo o litografati alla Andy Warhol style.