Fino al 23 Gennaio 2011 al piano nobile di Palazzo Strozzi a Firenze, si terrà la retrospettiva dedicata al ritrattista più importante della corte medicea ai tempi di Cosimo I, Agnolo di Cosimo, meglio conosciuto come il Bronzino.
E’ la prima volta in assoluto che viene dedicata una mostra monografica a questo grande pittore fiorentino cinquecentesco che si è formato dapprima presso Raffaellino del Garbo, per poi passare alla bottega del Pontormo che lo influenzò profondamente. Con questa mostra i curatori hanno voluto indagare su quanto Bronzino fosse effettivamente un Manierista dato che Vasari, suo contemporaneo, lo descriveva come pittore meticoloso e diligente nel ritrarre i suoi soggetti, tanto da sembrare vivi. Un caravaggista ante-litteram visto che per realizzare il Crocifisso per la famiglia Panciatichi prese come modello un vero “corpo morto confitto in croce”.
Lungo il percorso della mostra, è testimoniato l’intenso legame del Bronzino con Cosimo I che gli affidò il compito di tramandare nella storia le proprie fattezze e quelle dei suoi familiari.
I ritratti, infatti, sono i veri capolavori del Bronzino. E’ impossibile descrivere la precisione con cui sono rappresentati i personaggi, l’incarnato, la pelle, il taglio degli occhi, lo sguardo intenso rivolto verso l’osservatore, ma soprattutto gli abiti.
E’ un tripudio di tessuti, gioielli e acconciature che sembra di sfogliare le pagine più preziose di un atlante di storia del costume. La ricchezza dei dettagli è impressionante sembra di poter toccare la lana nera infeltrita, le sete raffinate delle camicie e delle velette, i broccati delle giacche con i filamenti dorati o il raso delle vesti femminili e delle maniche. Il capolavoro in assoluto rimane il ritratto di Eleonora di Toledo con il figlio Giovanni, dove trionfano i rilievi damascati in velluto nero e le melagrane dorate stilizzate intrecciate con fiori e rami dalla linea sinuosa.
I gioielli da sempre sono uno status symbol e mai come in questi ritratti possiamo rendercene conto, una preziosa catena dorata con pendaglio di perle di fiume e incastonature di pietre di ogni foggia orna la vita della Granduchessa, mentre un doppio filo di perle giganti le orna il décolleté, a sua volta coperto da una retina dorata impreziosita da piccole perle.
Gli uomini che non portano gioielli manifestano il loro ceto con gli oggetti delle loro collezioni come statue, libri e strumenti musicali; o delle loro fonti di ricchezza come suppellettili e tessuti per i mercanti; oppure con accessori importanti come cinturone, foderi per le spade e armature lucenti, nelle quali sembra di ritrovare l’autoritratto dell’artista intento a dipingere.
Molto particolare è la presenza dei cani che si manifestano allegoricamente come simbolo di fedeltà coniugale, ma anche come nuovo status symbol. Infatti, in “Donna con cane” persino il cane è alla moda, dato che in quel periodo le razze pezzate a pelo medio corto erano molto in voga nelle corti.
La mostra è un piacevole percorso che attraverso scritture, poemetti, sculture, arazzi e quadri affronta tutta l’opera del Bronzino dagli inizi fino al giorno della sua morte nel 1572, avvenuta in casa del suo discepolo Alessandro Allori di cui sono esposte alcune opere per testimoniare come abbia continuato l’applicazione delle regole del maestro.
La mostra è aperta tutti i giorni dalle 9,00 alle 20,00 e il giovedì dalle 9,00 alle 23,00 per informazioni chiamare lo +39 055/2645155 o visitare il sito.