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Il nome dell’Inferno: il Berghain a Berlino!

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Una fila chilometrica da tutta la notte riempie il cortile davanti alla centrale elettrica abbandonata della ex Berlino Est.
L’edificio é mastodontico nella sua mole e si staglia nel cielo nuvoloso di un sabato notte congelato di fine Novembre. Un mix di lingue, età, stili, con fiumi di alcolici che scorrono per mantenere caldo il corpo…il cuore é in palpitazione. All’ Ingresso un energumeno con i piercing ovunque balbetta qualcosa, deride coloro che non farà entrare.
Un sorriso, espressione sicura, siamo dentro al Berghain!

Dopo la perquisizione é il turno del guardaroba e poi dritti all’inferno. Tre piani di cemento armato a vista, scaloni di ferro e acciaio brunito, passerelle su strapiombi di 5 metri, le enormi vetrate sono come imbevute di condensa e riflettono tutti i colori delle luci. E’ la serata Total Drumcode, una delle più importanti dell’anno, la musica penetra nell’ anima e non puoi fare a meno di ballare  sui ritmi dei migliori DJ del mondo, la festa andrà avanti fino alla domenica pomeriggio. Non si può che rimanere inebetiti nell’esplorare l’immensità degli spazi. Soffitti altissimi con più terrazze e soppalchi che si affacciano sulle piste.
 
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Nell’enorme hall d’ingresso un mosaico di pannelli lucidi riproduce la gigantografia di una stampa Ottocentesca del Vesuvio con addossati dei comodi divani in pelle stile Poltrona Frau. Due rampe di scale portano nel centro del tempio grunge di Berlino, una pista immensa in un volume di almeno 8 metri con un pulpito a mezza altezza, è la postazione del dj, il sacerdote della serata. Si salgono altre scale laterali e si arriva alla seconda pista, il Panorama bar dalle cui finestre si vedono le luci di Berlino e l’alba che si sta avvicinando sempre più. Corridoi secondari ruotano attorno agli ambienti, è una sorta di serpentone che avvolge le menadi danzanti del baccanale, minuscoli ambienti con divanetti dove si dice si scateni l’inferno, una Sodoma e Gomorra così particolare che addirittura è vietato fare foto all’interno del locale. Personalmente non ho visto niente di così peccaminoso, solo persone che si baciavano o si rilassavano nell’intimità di un angolo appartato, ma sempre animato dalla musica che vibra attraverso tutti gli arredi. Forse siamo andati via troppo presto, ma le 5.00 di mattina in un locale…come prima notte berlinese penso sia andata più che bene! E pensare che alla nostra uscita la fila si era addirittura triplicata!
La serata è stata bellissima e non a caso è uno dei club più belli d’Europa, di sicuro non c’è niente di minimamente paragonabile in Italia, non c’è Tenax o Plastic che tengano…i Berlinesi lo sanno fare meglio! 
W il Berghain!
Berghain

Italian architect into fashion. Art curator in love with books, flea markets and interior design.

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