In principio negli anni ’90 c’erano i calendari con gli attori emergenti, poi venne il turno dei campioni dello sport come i rugbisti che con Dieux du Stade si sono imposti anno dopo anno in una raccolta di nudi artistici tutta al maschile contribuendo a definire un nuovo modello estetico di uomo sensuale e vincente dal corpo scultoreo e le forme armoniche. Si è diffuso così il culto del maschio bello e ossessionato dall’aspetto estetico con un forte interesse verso moda e prodotti di bellezza.
In America questo fenomeno di costume era già noto da tempo, Mark Simpson nel 1994 dalle autorevoli colonne del The Independent coniò un neologismo riferito al maschio dell’era consumistica, il metrosexual. In Europa, ma soprattutto in Italia, dove vigeva un orgoglioso machismo, questo nuovo “genere” ha fatto la sua comparsa con il campione David Beckham che, oltre a creme e prodotti di bellezza, ha sdoganato l’utilizzo di accessori come gioielli, orecchini e borsoni. Da questo fenomeno non è potuta che scaturire la riflessione da parte delle aziende pubblicitarie su quanto fosse necessario investire non più sull’immagine della donna senza veli, ma su un bell’uomo.
Giorgio Armani tra i primi ha proposto come modelli Kakà, Cristiano Ronaldo e lo stesso Beckham, così come Dolce & Gabbana hanno svestito la Nazionale di Calcio per le campagne underwear, senza dimenticare attori come Mattew McConaughey per il profumo The One o Jude Law per Dior Homme Sport.
Stiamo assistendo alla rivincita della vanità maschile che direttamente dall’antica Grecia rivendica il suo ruolo e l’ultimo Calendario Pirelli by Karl Lagerfeld, in cui per la prima volta tra le supermodelle appare anche un nudo maschile, non ne è che la dimostrazione. E’ l’uomo è il nuovo oggetto del desiderio!
Ciao Alessandro,
New York è ancora sotto la neve e mi trovo in ufficio con un bel niente da fare che leggere il tuo blog! Scrivi molto bene (se mi permetto di dire). Complimenti e buon lavoro!
Quelle pubblicità della D&G coi calciatori continuano a far ridere… Povero Pirlo ridotto cosi!
Non so invece chi ha scelto Matthew McConaughey (una che finora rappresentava l’uomo surfista menefreghista) come testimonial, ma entrambi dovrebbero essere licenziati subito!
Premetto che condivido in pieno le parole di James, ma credo che non ci sia da stupirsi…è arrivato il momento dei “Velini”…
Un abbraccio Alessandro e buon lavoro, il tuo è un bel blog complimenti!