Dopo molta indecisione e con New York alle porte, mi sono convinto a commentare anche il panorama penoso dell’alta moda italiana. Purtroppo dico queste parole a malincuore, ma a quanto pare Alta Roma Alta Moda non può più contare sui fasti del passato ed è bene che si attivi seriamente con una profonda operazione di restauro del sistema sfilate d’alta moda. Come? Una proposta interessante l’ha avanzata Franca Sozzani nel suo blog rispondendo alle domande poste da alcuni dei suoi lettori:
“Che Roma si prenda il compito di diventare leader per lo scouting di nuovi creativi nel mondo, credendoci e investendoci come fa già con Who is On Next e attirando talenti da tutto il mondo.
Seguirebbe la stampa internazionale e forse Roma ritroverebbe un ruolo importante. In fin dei conti che cos’era l’Alta Moda Romana se non sperimentazione e creatività di un gruppo di giovani stilisti negli anni 60 e 70?
Che si ricominci con nuove regole e con i metodi più consoni alla vita di oggi.”
Per adesso continuiamo a vederci le storiche passerelle italiane e cerchiamo di goderci lo spettacolo. Il grande Fausto Sarli, scomparso da poco, è stato commemorato con questa sfilata in cui il bianco era il filo conduttore. Forme essenziali con linee pure, si sono intervallate alla ricchezza dei motivi decorativi di applicazioni di preziosi e tessuti arricciati in ruches o plissè: nel primo caso sembra una Venere che trionfante nasce dalla spuma del mare e approda sulla riva, nel secondo abito c’è una sensualità velata e pudica, come la ruota di un pavone femmina.
Gattinoni opta su costruzioni geometriche volumetriche, le spalline sembrano ali e sono sporcate da una pioggia di applicazioni nere. Rami Al Ali immagina un’onda che si propaga dalla spallina fino alle gambe, le applicazioni di strass sono gli schizzi d’acqua; il little black dress con la rosa stilizzata invece si arricchisce dello strascico in tulle effetto “Lago dei Cigni”.
Raffaella Curiel recupera la tradizione del pizzo sull’ abito multistrato e sulla giacca sagomata come la corolla di un fiore. Il famoso blu di Renato Balestra si apre con uno spacco che rivela il bianco della fodera interna che si manifesta come un fiocco appuntato con una spilla di brillanti. Tony Ward compone mini abiti a mezza coscia con petali di forme geometriche incastonati in una rete di pizzo.
ho letto pure io il post della cara Franca e concordo con lei, quindi con te…ma ormai Roma non è più il centro della moda, già da parecchio tempo è Milano il vero centro italiano, Firemze in seconda posizione a mio e immagino tuo malincuore..vedremo come evolveranno le cose..
Sabry, alla fine penso che la situazione possa essere bilanciata così:
Milano Moda Donna,
Firenze Moda Uomo,
Roma New Talents!
E’ così semplice…;)
Alta Roma ha deluso anche me. Non che avessi grandissime aspettative! Aspettiamo di vedere il 23 febbraio cosa propone Milano Moda Donna. =)
Pienamente d’accordo con te!! waiting for milano fashion week 😉
un bacionee
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Spettacolo rami Al Ali…mi piace tanto.
Vieni a fare un giro sul mio blog, potrebbe interessarti. Spero sarai una dei miei followers.
Bye LB
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