Il sistema moda New Yorkese piano piano si sta attrezzando anche per questo, una settimana della moda maschile. Prima si trattava di pochi capi sparsi nella collezione femminile, adesso l’idea si sta ingrandendo e sta prendendo piede con intere collezioni dedicate esclusivamente agli uomini. Qui vi propongo un reportage di questa immaginaria New York Men’s Fashion Week Fall Winter 2011.
Il giovane Marlon Gobel dopo essersi fatto le ossa da Thom Browne e il marchio di lusso Michael Bastian, ha lanciato dallo scorso hanno una linea con il suo nome, in vendita esclusivamente al terzo piano di Bergdorf Goodman a New York. L’uomo immaginato da Gobel è un autentico dandy, anche quando veste sportivo e casual non rinuncia a quel dettaglio magico, quella stramberia che lo rendono una wunderkammer ambulante come l’impermeabile dorato. La sorpresa della sfilata sono state le giacche di velluto stampate con scenari bucolici o marini in doppia versione, con bel tempo e durante la tempesta. Le scarpe sono state realizzate in esclusiva da Christian Louboutin, un trionfo barocco di borchie, campanellini e fiocchi in velluto nero, da vero dandy.
Antonio Azzuolo è un canadese giramondo che prima di lanciare la propria linea ha lavorato per nomi altisonanti quali Ralph Lauren, Hermès e Kenzo, si è formato prediligendo la sartoria maschile e in quest’ultima collezione ha proposto un mix di classico e contemporaneo: bermuda con calzettoni al ginocchio o pantaloni a sigaretta sdrammatizzano i cappotti e le giacche con colli e guanti di pelliccia bianca. Le camicie basiche diventano alternative con la tasca laterale in vita e non sul petto; inoltre, divieto per la cravatta, solo maxi papillon con fantasia a farfalle.
Loden Dager, linea maschile americana disegnata da Paul Marlow e Olivier Helden, è dedicata all’uomo contemporaneo che ama la comodità, ma non rinuncia al tocco di classe degli accessori, dalla sciarpa in lapin ai fiocchi dei papillon. Così come Robert Geller propone maxi cinture con otto ordini di borchie da portare come fasce da smoking negli outfit casual.
Tra gli alternativi due nomi: l’irriverente Jeremy Scott e Andrew Buckler. Scott oltre ai contrasti cromatici e i tessuti high tech propone le sue ormai classiche prime uscite con lettering ispirato alla pop art e agli anni’80. E tra un kilt trasparente, una canottiera Batman di seta e una tuta da astronauta metropolitano spunta una radiografia a maglia, molto divertente e ironica. Buckler by Andrew Buckler presenta i suoi capi direttamente in strada mostrando un’anima casual con stratificazioni dai toni scuri e shearling nero o molto più street style con la maglietta optical e i pantaloni gialli.
Classico dei classici americani, Calvin Klein Collection: completi ad un bottone e pantaloni larghissimi con pinces in blu elettrico o giacche a due bottoni blu navy con bordi bianchi. Volumi scultura e morbide larghezze per il casual daywear nei toni del grigio e del militare.
Over size e stratificazioni per Dukie Brown e Nicholas K che entrambi propongono una palette neutro-scura che va dai grigi al verde militare.
Rag & Bone e Michael Kors invece si mantengono in linea con il concept della collezione femminile, dettagli rossi, checked tartan e righe per i primi, profondi scolli a V e block color neutro per il secondo che festeggia i suoi 30 anni di attività.
wowowow rieccomi all’appuntamento:)quei blazer e quei mocassini…me ne sono innamorata,fossi un uomo li vorrei tuttii!
ho scritto qualche riga di reportage sulla sfilata in streaming di Burberry di oggi pomeriggio con qualche anteprima dei capi visti in passerella e acquistabili subito. mi farebbe piacere avere una tua opinione ti aspetto:)
kiss
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post stupendo
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