Fashion People

Un anno senza Alexander McQueen

E’ ormai passato un anno dalla tragedia che ha sconvolto il mondo della moda: la scomparsa di Alexander McQueen. Voglio rendere omaggio a questo grande artista (sì per me era un’artista) riproponendovi un vecchio post del mio primo blog aperto nel lontano 2005 che ormai è andato disperso nei meandri della rete, se non addirittura chiuso. Lo scrissi in seguito all’uscita del video di “Bad Romance” di Lady Gaga, dopo aver notato come la sfilata fosse interamente riproposta attraverso gli outfit ostentati scena dopo scena, minuto dopo minuto. Non è quindi un caso che Lady Gaga abbia scelto questo 11 Febbraio 2011 per presentare il suo nuovo singolo “Born this way”. In questo modo voglio salutare uno dei miei stilisti preferiti di cui si sente fortemente la mancanza, ma che nonostante tutto, la sua pupilla Sarah Burton sta sostituendo con grande capacità. R.I. P. Lee Alexander McQueen.

Lady Gaga e Alexander McQueen, l’eccesso sposa l’eccesso
Sono qua per parlarvi di moda e di musica Pop. Anzi è meglio specificare, voglio parlarvi della nuova coppia stilistico-artistica della stagione: Lady Gaga e Alexander McQueen. Galeotte furono le sfilate Parigine Primavera Estate 2010 in cui Alexander McQueen ha portato in scena la Plato Atlantis collection, un’iperfuturistica interpretazione della mitica città di Atlantide. Le donne hanno acconciature extraterrestri e sui loro corpi si stanno effettuando delle vere e proprie metamorfosi genetiche, non a caso mi ricordano le Metamorphosis dell’artista contemporaneo statunitense Mattew Barney.
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Alla pelle umanoide dal pallore glaciale sembrano sostituirsi le squame di tanti rettili; non si tratta del solito animalier, è una vera e propria ricerca di “motivi decorativi” esistenti in natura (rettili, insetti) e ricomposti digitalmente per essere stampati su tessuti preziosi. Già avevamo assistito ad un’operazione di questo genere nelle collezioni McQueen, ma è riuscito comunque a rinnovarsi.
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Una divisa militare mimetica si trasforma in composizione floreale addirittura cambiando il colletto alla coreana in girocollo con il semplice passaggio da una spalla all’altra.
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Si spazia poi nell’utilizzo dei materiali, dai pellami preziosi degni degli esemplari di un rettilario, alle maglie metalliche degne dei cavalieri medioevali che si fondono con la seta e lo chiffon ricreando le onde del mare che circondava l’isola di Atlantide e brutalmente la sommerse.
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Le protagoniste di questa sfilata sono le scarpe (nda:le Armadillo). Altissime, elaboratissime, sculture curate nei minimi dettagli con effetti speciali, dalle applicazioni, ai rilievi che si ispirano alle corazze degli scorpioni o le spire dei serpenti mentre stritolano la loro preda.
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Lady Gaga non poteva scegliere miglior modo per presentare il suo nuovo singolo “Bad Romance” in anteprima mondiale diventando la colonna sonora durante la passerella finale, quando il grande designer inglese esce a ringraziare il pubblico.
 
Gran finale della sfilata Primavera Estate 2010
E’ l’abbinamento più riuscito degli eccessi della moda: uno stilista eccessivo e una cantante così eccessiva da portare i suoi abiti come “tenuta da lavoro”. Nel video della canzone non potevano che ripresentarsi gli abiti della passerella: il laminato delle maglie cavalleresche; le scarpe zoomorfe;
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il nero con gli inserti di pelle e infine l’abito dorato che riecheggia lo stile della regina Elisabetta I.
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Altre particolarità presenti nel video sono: la tecnologia architettonica della facciata dell’Istituto del Mondo Arabo di Parigi disegnato da Jean Nouvel presente negli occhiali della scena iniziale;
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nella scena finale invece sembra esserci una sorta di omaggio all’amico stilista citando il grande fotografo contemporaneo, David Lachapelle che nel numero americano di Vanity Fair del mese di Marzo 1997 ritrasse lo stesso stilista Alexander McQueen in Burning down the House.
 
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L’eccesso in tutte le sue forme dall’arte, alla musica, alla moda.

Italian architect into fashion. Art curator in love with books, flea markets and interior design.

6 Comments on “Un anno senza Alexander McQueen

  1. Non trovi che alcune tipologie di abiti siano davvero assurdi e inutili? Non converrebbe elaborare abiti meno particolari ma più semplici investendo sui materiali e non sulla spettacolarità? Sono troppo classico, lo so, ma non credo che un pezzo di lamiera di alluminio possa definirsi vestito!

    A presto!!!
    Lollo

  2. @Lollo: Si certo, è per questo che lo considero un artista e non uno stilista. Molte delle sue creazioni presenti sulla passerella non sono state neppure messe sul mercato (vedi le Armadillo), ma solo concesse a celebrities per i red carpets. Lui creava opere, mentre il suo staff (tra cui l’erede Sarah Burton) rimanevano con i piedi per terra rendendo vestibili,ma soprattutto vendibili, le sue idee della passerella. Andando nel sito e vedendo i lookbooks delle stagioni disegnate da McQueen è evidente che molti vestiti non hanno mai sfilato e sono stati cambiati appositamente per il mercato. 😉 Ciao Lollo a presto!

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