Ultimamente ho avuto l’occasione di partecipare ad una festa (di laurea) in maschera con tema “personaggi del cinema”. Leggendo l’invito, subito il mio pensiero è corso a Holly Golightly (Audrey Hepburn) in Colazione da Tiffany con maxi cappellone, tubino e occhiali, a Gilda (Rita Hayworth) nell’abito senza spalline e guanti fino al gomito mentre canta “Put the blame on Mame”, o a Sylvia (Anita Ekberg) de La Dolce Vita, avvolta nel vestito nero e con la stola di pelliccia bianca.
E i ruoli maschili?
Mi sono accorto che ogni personaggio a cui pensavo, non indossava vestiti così particolari da caratterizzarlo. Burt Lancaster, come principe di Salina nel Gattopardo, in fin dei conti portava solo un costume d’epoca, così come Tom Hulce interprete di Mozart in Amadeus, e per di più molto confondibile con un qualsiasi Casanova.
Scorrendo un po’ la storia del cinema, mi sono accorto che i ruoli maschili non si caratterizzano per il costume, ma per l’interpretazione dell’attore, insomma si ricorda l’attore e non il costume. Questa è una cosa bellissima, ma perché se una ragazza si veste con un abito bianco plissettato, un neo e una cotonatura è molto facilmente assimilabile alla Monroe in Quando la moglie è in vacanza, mentre se un uomo si veste in completo blu e baffetti non viene in mente il Clark Gable di Via col vento?
Eliminando tutte le figure maschili di supereroi e cartoni animati, evitando l’infinita varietà di Tony Manero, personaggi horror, pirati e saghe di magia, cosa ci rimane?
Se i ruoli femminili diventano facilmente identificabili grazie a “semplici” vestiti indossati in alcune scene cult, quale vestito maschile effettivamente portabile nella vita reale può ricordare un personaggio cinematografico? La mia conclusione si è ridotta a 3 opzioni:
- blue jeans, chiodo nero e maglietta bianca. Abbinamento che ricopre la serie dei bad boys, da James Dean in Gioventù bruciata a Marlon Brando ne Il Selvaggio.
- Completo classico nero con variazione di accessori. E’ il caso di Charlie Chaplin e del duo comico Stanlio e Ollio se si aggiunge una bombetta, oppure i Blues Brothers se si aggiungono occhiali da sole e cappello a falda stretta o gli ancora più contemporanei Man in Black se si toglie il cappello.
- Trench beige e Borsalino a falda larga. Stile impeccabile, elegante, serio e autorevole con un solo rischio, che tutti pensino all’ispettore Gadget.
Quest’ultimo errore va ricondotto proprio ai costumisti, infatti nei tanti anni di storia del cinema sembra che solo agenti, ispettori, investigatori e spie indossino il trench e ciò ha notevolmente contribuito alla sua svalutazione nell’immaginario collettivo. A quanto pare oggi l’unico modo per indossare un trench ed evitare questo paragone è ricorrere ai colori, e l’ultima collezione invernale di Burberry sembra venirci in soccorso. Ma secondo voi posso davvero rinunciare al mio trench vintage beige? Direi proprio di no! Ecco perché alla festa ho scelto di essere Humphrey Bogart nella scena finale di Casablanca.
bellissimo quest’excursus!!!:)poi adoro il trench!!lo porterei sempre, penso sia un capo glamour ma praticissimo!
un bacio, nuovo post!
patchworkporter.blogspot.com
Simpatica l’idea della festa a tema! Come ruolo femminile per chi ha da perderci parecchio tempo sarebbe splendido Kristen Dunst in Marie Antoinette. E l’uomo, è sempre più difficile ma con il trench di Burberry’s e un Borsalino non si sbaglia mai.
Lollo
il trench è sempre un must 🙂 cosa ne pensi del mio?
http://cihc.blogspot.com/
The classic trench…forever! Kisses!
Beh, Humphrey Bogart in Casablanca è un classico che non va mai fuori moda proprio come il trench!!!
Bellissimo blog
Kiss xx I follow you Scarlett
http://dark-scarlett.blogspot.com/
Ciao Ale, post molto interessante! Hai ragione si tende sempre a non identificare un grande personaggio maschile con l’abito indossato, ma con il suo carattere e carisma del ruolo interpretato. Io sono sempre orientato verso il bad boys, apparentemente sembra più facile da interpretare, però non è così scontato come sembra! Buon inizio week 🙂