Anna Piaggi
Fashion People

Anna Piaggi – Morte di una musa della moda

Oggi, all’età di 81 anni, è morta Anna Piaggi, una delle giornaliste-icone più importanti della moda. Una donna che è riuscita ad elevare la Moda ad Arte grazie alla personale
lettura critica-artistico-poetica nei suoi famosi collage che apparivano sulle “D.P. – Doppie Pagine di Anna Piaggi”, l’appuntamento fisso che dal 1988 caratterizzava le edizioni di Vogue Italia.
Ai più poteva sembrare un ennesimo clown del circo della moda, ma in realtà il suo stile era unico e capace di anticipare tempi e tendenze, guardando al futuro con i suoi mix artistici, che erano pura ispirazione per gli stessi designer.
Famose le sue collaborazioni e amicizie artistiche che l’hanno influenzata durante la lunga
carriera sin dagli anni ’50: il fotografo e poi marito Alfa Castaldi; lo storico della moda Vern Lambert; l’illustratore Antonio Lopez, con cui realizzò la rivista VANITY(1980-1983); lo stilista Karl Lagerfeld, che la immortalò in una serie di schizzi raccolti nel volume da collezione Anna-Chronique; e tutti i fotografi che immortalarono le sue metamorfosi stilistiche come David Bailey, Bill Cunningham, Roxanne Lowit e Bardo Fabiani, o che semplicemente collaborarono con lei come Giampaolo Barbieri, Chris von Wangenheim, Bob Richardson, Justin de Villeneuve ed
Oliviero Toscani
.
Anna Piaggi in uno schizzo di Karl Lagerfeld dell’ottobre 1978 pubblicato nel volume “Anna Chronique” (1986)
Sterminata inoltre la sua collezione di indumenti che al tempo della mostra Fashionology al Victoria and Albert Museum del 2006 contava ben 2865 vestiti e 265 paia di scarpe con nomi che spaziavano da Poiret fino a Galliano, oltre alla sua predilezione per i cappelli eccentrici di Steven Jones.
Un altro genio se ne è andato e a noi non rimane che sperare di riuscire a vedere al futuro come era solita fare Mrs. Piaggi.
 
Goodbye Anna!
(Photos: Tumblr)

Italian architect into fashion. Art curator in love with books, flea markets and interior design.

5 Comments on “Anna Piaggi – Morte di una musa della moda

    1. L’unica che in tutto quel circo delle sfilate aveva realmente qualcosa da dire attraverso i vestiti.
      Un vero peccato non possedere la sua raccolta di D.P. del ’98. Adesso diventerà un raro cult per estimatori!

  1. Da scrittrice era fenomenale; ammetto che il suo stile non mi piaceva ma l’ammiravo e l’adoravo perché aveva il suo di stile, indossava ciò che voleva lei, come voleva lei e in maniera unica con convinzione e coraggio!
    Giusto qualche settimana fa l’avevo vista qua a Milano e non mi sembra vero che non ci sia più… era una fashion icon alle sfilate…
    Bell’articolo comunque, molto bravo!

    WhiteCloset

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