Sotto un cielo sereno variabile di fine ottobre, a Firenze si è tenuta l’asta degli abiti appartenuti alla scrittrice Anna Rontani. Uno di quegli eventi più unici che rari in cui si ha l’occasione di ammirare un tesoro privato prima che si disperda in ogni parte del globo.
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Anna Rontani at a party in the 50s |
Anna Rontani era una donna d’altri tempi, nacque a Massarosa nel 1924 e trascorse la vita nella sua grande villa in Versilia trasformandola in un importante salotto letterario dove coltivare la passione per il pianoforte, la filosofia e la scrittura. Si sposò con Giovanni Falchini nobile fiorentino e pilota d’aerei con cui viaggiò per il mondo raccogliendo pezzi d’arte e di arredamento. Rimasta vedova molto giovane, continuò a viaggiare in crociera per almeno 6 mesi l’anno accrescendo di volta in volta la sua sterminata collezione di abiti con costumi per feste a tema o abiti haute couture per le grandi serate. Ogni abito, ogni accessorio o oggetto della sua collezione, testimonia i cambiamenti della moda italiana ed internazionale, ed allo stesso tempo racconta della sua gioia di vivere e del suo spirito eclettico.
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Anna Rontani wearing a Loris Azzaro haute couture emerald dress in the 80s |
L’asta è stata anticipata da tre giorni di esposizione dei lotti in ben due sedi: gli ambienti della casa d’aste Maison Bibelot di Firenze (che ha curato la vendita) ed i saloni da ballo della vicina Villa Favard, sede del Polimoda. L’esposizione ripercorre gli anni d’oro dell’alta moda italiana, quella che sfilava nella Sala Bianca di Palazzo Pitti e che si prestava a diventare il fiore all’occhiello dell’Italia nel mondo. Tra gli stucchi dorati e gli specchi di villa Favard un lungo percorso ha illustrato il cambiamento dello stile della scrittrice: dagli abitini bon ton anni 50, spesso in coordinato con scarpe e accessori, si passa agli elegantissimi anni 60, in bianco Valentino o con le gabbie di Pierre Cardin, per poi arrivare ai 70 e gli 80 tempestati di paillette o pieni di volant e rouche.
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COMPOSÉ DA SERA IN RASO CELESTE E AVORIO Anni Cinquanta |
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COMPOSÈ DA POMERIGGIO IN SETA BIANCA Jole Veneziani, Milano, Anni Sessanta (dettaglio) |
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ABITO DA COCKTAIL IN CREPE DI SETA BIANCO Valentino Couture, 1969 circa |
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ABITO DA COCKTAIL IN CREPE DI SETA BIANCO Valentino Couture, 1969 circa (dettaglio) |
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COMPOSÈ DA SERA IN RASO E SETA AVORIO Valentino Couture, Anni 70 |
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COMPOSÈ DA SERA IN RASO E SETA AVORIO Valentino Couture, Anni 70(retro) |
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COMPOSÈ DA SERA IN RASO E SETA COLOR AVORIO Valentino Couture, Anni Settanta (dettaglio) |
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ABITO “GABBIA” IN CREPE DI SETA COLOR BIANCO Pierre Cardin, Paris, Anni 60/70 |
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ABITO DA COCKTAIL IN PIZZO DI LANA BIANCO E ORO Elda Pavan Milano, Anni 60 |
Ma se la sede di villa Favard presentava un allestimento istituzionale di tipo mussale con abiti elegantemente esposti sui manichini, l’atmosfera cambiava radicalmente presso la casa d’aste Maison Bibelot. Le quattro grandi sale non bastavano per contenere tutti gli altri lotti che potevano essere toccati con mano, guardati, ma soprattutto provati. A rovistare tra armadi, grucce e cappelliere, c’era il pubblico della moda, quello vero, costituito da studiosi, studenti, stilisti e collezionisti, ma non mancavano anche eleganti signore attempate che davanti alle vetrine in cui erano esposte scarpe René Caovilla, borse di Roberta di Camerino e cinture Chanel non facevano che sospirare e commentare con una vena di invidia – Questa Rontani si è goduta proprio gli anni migliori!
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ABITO LUNGO DA SERA IN RASO DI SETA COLOR AVORIO Elda Pavan, Milano, Anni 80 |
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ABITO DA SPOSA IN SETA BIANCA Laura La sposa chic, Anni 80 |
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ABITO DA SERA IN SETA MOIRÉ ROSSO MATTONE Elda Pavan, Milano, Anni 80 |
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ABITO IN RASO DI SETA COLOR AVORIO Anni 50 rimodellato negli anni 80 |
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ABITO CORTO DA SERA Italia Bernardini, Anni 60 |
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ABITO LUNGO DA SERA IN CADY DI SETA NERA Anni 80 |
La vera sorpresa per un appassionato di moda come il sottoscritto è stato il poter ammirare da vicino quelli che oggi sarebbero a pieno titolo dei pezzi da museo e poterne apprezzare ogni minima lavorazione artigianale. Tra le firme presenti vi erano tantissimi capi di Valentino Couture, bellissimi nella loro sobrietà ed eleganza, ma anche Christian Dior, Roberta di Camerino, Gucci ed Elda Pavan. In questi ambienti informali e dall’aspetto meno istituzionale si respirava un’aria di gioia e felicità conferita soprattutto dai bizzarri costumi anni 80 realizzati nei colori più sgargianti ed improbabili. L’amore per il viaggio e per le crociere erano decisamente il fil-rouge dell’esposizione con valige e borsoni che spuntavano ad ogni angolo e devo ammettere che sono stato fortemente tentato dall’acquisto dei maxi bauli armadio che nel catalogo venivano proposti ad “offerta libera”.
Ma nonostante tutta la bellezza e l’artigianalità presenti in quelle sale, il pezzo in vendita più divertente non era un abito, non era un cappello e nemmeno un accessorio, ma un grande planisfero con centinaia di bandierine colorate alla Risiko che indicavano tutti i posti visitati da Anna Rontani nelle sue crociere. Un oggetto dal sapore un po’ kitsch che racconta parte della vita della scrittrice, o almeno quella più spensierata.
Errata corrige del 26 Novembre 2012: Nella precedente versione del post avevo scritto che Elda Pavan era una tessitrice che ideava e realizzava tessuti sperimentali per le varie maison e atelier. In realtà si tratta di un caso di omonimia e i vestiti menzionati nell’articolo sono della Elda Pavan stilista e ne ho la certezza grazie alla testimonianza diretta del signor Sartoni, figlio di Elda Pavan, che mi ha scritto una mail di cui riporto un estrapolato:
“Mia madre e Anna erano molto amiche e spesso abbiamo passato piacevoli momenti insieme. Volevo solo precisare che mia mamma fu una stilista e non una tessitrice dell’epoca come ho letto nel suo articolo. Grazie per le emozioni che mi ha fatto rivivere con il suo articolo.”
Chiedo scusa per l’imprecisione a tutti voi lettori, in particolar modo al sig. Sartoni, e colgo l’occasione per ringraziarlo della sua preziosa mail.
Ma è reale??????
Artigianilità, sapore vintage, grande qualità, storia della moda e tantissimi cappelli! Tutto in una volta….
Una visione… un sogno sarebbe stato parteciparvi! Grazie Alessandro per questo splendido articolo così ricco di particolari! A presto 😉
Sì Sandra! Tutto verissimo! Un Paradiso del vintage e con dei prezzi stracciati. Nell’asta saranno sicuramente gonfiati, ma l’altro giorno camminando in Oltrarno ho già visto alcuni pezzi in vendita nuovamente in un negozietto nascosto vicino San Frediano. Chissà chi sarà la prossima acquirente e fortunata!!!
oh, mio Dio…il paese dei balocchi. Sono TUTTI fantastici questi abiti. mi verrebbe voglia di metterli tutti. Bellissimo post Ale. Riesci sempre a trovare cose particolari!!!!!
http://7-sevendays.blogspot.it/
Ciao Sara!
Pensavo di trascorrerci giusto una mezz’oretta en passant…alla fine ci sono rimasto tutto il pomeriggio!!! Incredibile davvero!!! 😉
Bellissimo questo post.
Deve essere molto emozionante trovarsi davanti l’intera vita di una persona.
E molto emozionante anche considerati i pezzi incredibili di questo guardaroba; i capi di Valentino sono stupendi e anche la borsa a piccolo punto che – come giustamente hai sottolineato su Facebook – è identica a quelle dell’autunno-inverno di Dolce&Gabbana.
La sintesi perfetta e molto divertente però è quella delle attempate signore in visita alla casa d’aste “Questa Rontani si è goduta proprio gli anni migliori”, non c’è che dire, hanno perfettamente ragione.
Ciao Ale…e pensa che non ho trascritto tutto ciò che hanno detto, ti assicuro ti saresti fatta delle grasse risate. E’ stata una bella esperienza perché era come visitare un museo e avere la conferma che tutto ciò che sale oggi in passerella, è stato già fatto in passato anche da vecchi artigiani sconosciuti. Non ho pubblicato un sacco di foto che sono entrate di diritto nel mio archivio privato 😉
che meraviglia!
quanto buon gusto!
http://nonsidicepiacere.blogspot.it
Ila puoi dirlo davvero ad alta voce! Ed i pezzi più bizzarri o kitsch erano puro divertimento…pensa solo alle crinoline di un costume alla Rossella O’Hara per le feste in crociera! aahahah
Ciao Alesssandro, ho assaporato questo articolo in modo particolare, mi sarebbe piaciuto moltissimo vedere certi capolavori, soprattuto i Valentino Couture…ma con le tue cronache e fotografie é un po’ come “esserci stata”..
elena
http://www.tuttepazzeperibijoux.com
Ciao Elena, tu avresti davvero apprezzato anche tutti i gioielli e le bigiotterie.
C’erano dei pezzi che erano dei veri tesori!!!
Intanto grazie per aver condiviso con noi questa esperienza.
Adoro leggere post da cui posso imparare qualcosa, o conoscere personalità di cui ignoravo l’esistenza.
Se non altro, sono rimasta a bocca aperta dinanzi alle foto di questo tesoro (si può definirlo in un altro modo?!). Io non avrei smembrato, però, una collezione così, che forse ha un senso solo se rimane “unita” e ammirabile per l’eternità 🙂 Proprio perchè c’è di tutto in questa collezione è un peccato averla dispersa!
Ang
http://www.madamelagruccia.blogspot.it
L’articolo è così ben scritto che mi sembra di esserci stata anche io… bhè, purtroppo non è successo davvero!
Che dire, sembra tutto così nostalgico e allo stesso tempo perfetto. Gli abiti sono davvero delle opere d’arte, dev’essere stata un’emozione essere circondato da tutto questo.. ma forse il termine onore è più adatto.
Un sogno!
Splendida esibizione..sono felice alla fine di esserci andata e ci sarei pure rimasta!
Chissà dove saranno tutti quei ricami minuziosi e stupendi! Fortunati i loro possessori..spero ne abbiano cura!
baci G
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Uno dei tuoi pezzi più belli e sicuramente un evento a cui è stupendo poter partecipare. La storia èaffascinante ma quando diventa più concreta con gli abiti è una meraviglia.
Bravo Ale
L.
Che spettacolo…. sono ancora in adorazione per il primo abito color smeraldo… Mi sarebbe piaciuto davvero visitare la mostra, deve essere stata una esperienza sensoriale vera e propria!
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