Events

“Ethical” Fashion – Pinko Bag for Ethiopia

Giovedì 21 Febbraio, all’inizio della fashion week milanese, Pietro Negra, presidente del brand Pinko, e Franca Sozzani direttrice della rivista Vogue Italia hanno presentato la capsule collection Pinko Bag for Ethiopia con un cocktail event allo Studio Giangaleazzo Visconti di Corso Monforte.

 
 

Gli ospiti e le celebrities hanno potuto vedere e toccare con mano le iconiche borse del brand (Alzi la mano chi si ricorda il boom delle Pinko Bag nei primi anni 2000, ogni mese ne usciva un’edizione nuova ed erano talmente ambite da essere addirittura le borse più contraffatte di quel periodo.) ri-editate per l’occasione da Marina Spadafora, designer sperimentale degli anni di fermento della moda milanese, ma che presto ha sentito il bisogno di rifondare i codici professionali e umani dell’intero sistema moda, intraprendendo la strada della sostenibilità per valorizzare le realtà produttive nel Terzo Mondo. 
In linea con questa visione etica della moda, le sei varianti di Pinko Bag for Ethiopia sono realizzate in una fabbrica eco-sostenibile di Addis Abeba in cui lavorano solo donne. Il cotone utilizzato è prodotto localmente ed è decorato con motivi grafici stampati ispirati alle pitture corporee delle popolazioni indigene della Valle dell’Omo (non ancora raggiunte dalla “civilizzazione” e a rischio estinzione), disegni particolari dalla valenza sociale che esprimono la personalità di ogni individuo, ma effimeri perché gli indigeni si tuffano nel fiume per pulirsi dei colori e disegnare nuove figure.
 
Example of the body painting in the Omo Valley Ethiopia – Credits: Ariadne Van Zandbergen
 
A far da scenografia alla serata video proiezioni animate con i motivi decorativi delle borse; istallazioni sospese che ricordavano vagamente la serie dei “mobili” di Alexander Calder, ai quali erano appese le borse; oltre ai manichini realizzati con lo stesso tessuto stampato. Nell’ultima sala, più intima e raccolta, un invito alla riflessione con la proiezione del docu-video del regista Jordan Stone girato tra le popolazioni etiopi.
 
 
 
  
Matteo Ceccarini at the DJ set
 
 
Parte del ricavato delle vendite della capsule collection sarà devoluto al progetto mondiale Fashion for Development, per lo sviluppo dei paesi del Terzo Mondo attraverso la moda, non facendo charity, ma dando così un’effettiva opportunità di crescita lavorativa alle donne etiopi, contribuendo alla loro autonomia economica e alla riconquista del rispetto nelle loro società.
 
Alessandro Masetti – The Fashion Commentator

Special thanks to Pinko

Italian architect into fashion. Art curator in love with books, flea markets and interior design.

21 Comments on ““Ethical” Fashion – Pinko Bag for Ethiopia

  1. Ciao Ale, mi è dispiaciuto non essere riuscita a passare. Ricordo benissimo i primi anni 2000 e le borse più ambite di quel momento, ovvero quelle di Pinko. Io ero piccina e mia mamma non mi accontentò quindi non potrei mai dimenticarmene 😀
    Che bello incontrarti di persona alla MFW, spero di rivederti presto. Un bacio!

  2. Non male l’iniziativa, e per l’azienda sicuramente un buon modo per riportare in vita un modello considerato ormai fuori moda. Avrei fatto qualcosa in più per l’allestimento dell’evento, in ogni caso brava Pinko 🙂

  3. le borse sono carine , le intenzioni lodevoli, ma perchè non si fa come nel Burkina Faso o in Marocco per l’olio di argan ( che io conosco)dove sono state fatte delle cooperative dove le donne possono lavorare e vengono assistite nella commercializzazione dei loro prodotti ….questi si che sono aiuti reali, un progetto di crescita economica e culturale che porta ad una reale integrazione.

    ave

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.