Fashion Show

L’Armani Teatro salverà la moda italiana del futuro

E’ di ieri la notizia che dalla prossima edizione di Milano Moda Uomo (22-25 giugno) Giorgio Armani avvia un programma speciale per sostenere concretamente la moda italiana ospitando le sfilate dei più promettenti designer italiani emergenti nel suo Armani Teatro. Il primo appuntamento sarà con la collezione primavera estate 2014 dello stilista Andrea Pompilio, vincitore del concorso Who Is On Next? Uomo del 2011 e che fino a gennaio è stato il principe indiscusso dello stile maschile nelle ultime tre edizioni di Pitti Uomo.

 
Giorgio Armani - Andrea Pompilio
Giorgio Armani – Andrea Pompilio
 
 

Con questa iniziativa rivolta alle nuove leve della moda italiana, Armani dà un segnale concreto di sostegno alla creatività del nostro paese. Non si tratta infatti del passaggio di potere ad un erede, è un qualcosa che va ben oltre l’ottica individualistica del brand, mirando all’idea di “fare sistema”, un valore fondamentale (utopico?) che non ha mai attecchito nell’Italia campanilista, penalizzandoci sempre più nella corsa con le fashion week internazionali.
 
 
Armani Teatro
Armani Teatro
 
 
Il sostegno nei confronti dei nuovi stilisti emergenti da parte di brand strutturati non è una novità e sono molti gli esempi di successo: sto pensando alle collezioni di accessori del Furla Talent Hub disegnate dai designer scovati tra i Vogue Talents (indimenticabile la collezione dei Leitmotiv ispirata ad Alice nel Paese delle Meraviglie); a Gucci, che nel 2011 ha realizzato una nuova versione della bamboo-bag disegnata dalla studentessa Laura Popoviciu; al recente progetto OVS F4YG in cui il brand low cost veneziano ha affiancato Mattew Williamson ad un designer neo-diplomato della Central Saint-Martins di Londra per aiutarlo a realizzare una collezione per gli store OVS. Ultimo, ma solo in ordine di tempo, l’esperimento di Donatella Versace che ha deciso di affidare la seconda linea Versus agli stilisti emergenti, scegliendone uno diverso per stagione, lasciando loro la più completa libertà di interpretare lo stile della maison secondo la propria sensibilità, proprio come fece Gianni Versace con lei. Il primo designer selezionato è J.W. Anderson, che due settimane fa ha conquistato New York e la rete con uno speciale fashion show-concerto.
 
 
Laura Popoviciu for Gucci - Ever Bamboo bag
Laura Popoviciu for Gucci – Ever Bamboo bag
 
Leitmotiv for Furla
Leitmotiv for Furla Talent Hub
OVS F4YG project
OVS F4YG project
 
Backstage of Versus by JW Anderson fashion show – photo via versusversace.com
 
 
Le iniziative sopracitate testimoniano l’interesse crescente nei confronti dei brand emergenti in generale, ma l’apertura  di un tempio sacro come l’Armani Teatro alle nuove generazioni di creativi italiani segna definitivamente l’inizio di un nuovo modo di concepire la moda del bel paese, non più dunque una realtà frammentaria, ma un “sistema” i cui soggetti si sostengono a vicenda nel nome dell’Italianità. Nel nuovo sistema moda italiano deve esserci spazio per tutti e possiamo solo augurarci che lo schieramento in prima fila di Giorgio Armani sia il primo di tanti gesti concreti e “illuminati” con cui anche tutti gli altri brand importanti possano difendere (salvare?) la settimana della moda milanese, rendendola sempre più appetibile, al passo coi tempi e quindi competitiva con le altre fashion week internazionali. 
Nel frattempo, lunga vita al Re (Giorgio) e ai suoi futuri protetti!
 
 
Giorgio Armani e modelle in Giorgio Armani FW 13 - ph: Giorgio Armani Press office
Giorgio Armani e modelle in Giorgio Armani FW 13 – ph: Giorgio Armani Press office
 
Alessandro Masetti – The Fashion Commentator

Italian architect into fashion. Art curator in love with books, flea markets and interior design.

25 Comments on “L’Armani Teatro salverà la moda italiana del futuro

  1. è davvero lodevole quello che Mr Armani ha messo concesso ai giovani volenterosi di portare nuovo prestigio al nome della moda Italiana.
    Mi era parso di sentire ultimamente che volesse sfilare a Parigi insieme a Dolce&Gabbana e così facendo avrebbe offuscato quello che è un degli orgogli Italiani, la moda.
    Ora diciamo che con questa iniziativa, che trovo davvero utile e costruttiva, ha riacquistato qualche punto!! bacio

  2. Un’iniziativa importante quella di Armani. C’è bisogno di uno scossone nel mondo della moda italiana e questo è un buon inizio. Soprattutto spazio agli stilisti emergenti… come hai detto tu comunque alcune iniziative quest’anno sono nate ma c’è bisogno di molto di più!
    bel post e soprattutto chiaro.
    marti

  3. Proprio oggi ho letto questa notizia su un quotidiano online e tutto ciò non ha fatto che confermare la grande stima che provo per Giorgio Armani, un grande stilista che nonostante il suo incalcolabile successo si tuffa continuamente in grandi iniziative, proprio come questa.
    Un grande nome della moda italiana che si spende a favore dei giovani talenti, che dire, veramente un Re! 😉

    http://leclatdelamode.blogspot.com

  4. Alessandro, è sempre un piacere leggerti. Sapevo di Giorgio Armani, ma tu sei andato a ripescare collaborazioni note e meno note (a me), di cui personalmente ti ringrazio. Immagino e riesco a vedere la cura e l’impegno che metti in ogni post che fai. Verrà premiato tutto ciò. Ne sono sicura.

  5. Quella di Armani è un’iniziativa tanto bella quanto lodevole. E’ giusto che i grandi nomi della moda spingano e promuovano i giovani talenti, qui in Italia abbiamo dei new designers che il mondo ci invidia e anzichè “sponsorizzarli” li teniamo nell’ombra. Speriamo sia preso d’esempio anche da altri grandi nomi 🙂
    Un bacio

    Carolina

    http://www.the-world-c.blogspot.com

  6. Ciao Alessandro, la notizia è davvero positiva, sicuramente è un segnale di cambiamento, visto l’atteggiamento radicato e conservatore avuto fino ad oggi.
    Mi auguro che anche gli altri colossi della moda italiana creino più iniziative per i designer emergenti. Ma se posso, mi piacerebbe che “Re Giorgio” desse un altro segnale importante, ovvero di riportare la produzione in Italia e chiudere lo stabile creativo ad Hong Kong, un’utopia? un bacione Ilenia

  7. Ciao Ale, avevo letto il comunicato e ne ero entusiasta. Finalmente ci si apre nei confronti del nuovo, abbandonando il clientelismo e la vecchia scuola. Ci sono tantissimi giovani talenti che aspettano solo una chance per poter dimostrare la propria bravura, why not? Iniziative come queste sono lodevoli, bravissimo Re Giorgio.
    ENTROPHIA.IT

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