L’iconica Sala Bianca di Palazzo Pitti a Firenze ospiterà fino al 28 settembre JACOPO LIGOZZI “PITTORE UNIVERSALISSIMO”, la mostra a cura di Alessandro Cecchi, Lucilla Conigliello e Marzia Faietti con la collaborazione di Anna Bisceglia e Giorgio Marini, che per la prima volta illustra in modo organico la vasta produzione e attività del pittore veronese all’interno del panorama fiorentino, evidenziando i diversi ambiti nei quali si cimentò. Tra le famose serie di “naturalia”, le allegorie e le numerosissime pale d’altare raffiguranti scene religiose è infatti una sorpresa scoprire anche il suo ruolo di progettista di abiti, apparati festivi, modelli per bicchieri e dei raffinati piani in commesso marmoreo realizzati dalla manifattura granducale.
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Tavole naturalistiche – Gli Uccelli – Ficus Carica (Ficus carica L.) con Vedova Domenicana (Vidua Macroura), Vedova Paradisea (Steganura paradisea) e Vedova Combassù (Hypochera Chalybeata), 1577-1587 ca – Courtesy Press Office |
Nato a Verona nel 1549 e discendente da una famiglia di ricamatori d’origine milanese, Jacopo Ligozzi svolse un’iniziale attività tra Trento, Verona e Venezia, per poi spostarsi stabilmente presso la corte granducale di Francesco I a Firenze (1575), dove rimase fino alla morte nel 1627.
La mostra si apre proprio con una selezione dei disegni naturalistici realizzati durante i primi dieci anni di attività presso la corte medicea. La meticolosa ricercatezza scientifica dei dettagli delle più svariate specie botaniche e animali rendeva questi naturalia acquerellati talmente realistici che il proto-scienziato bolognese Ulisse Aldrovandi sosteneva mancasse loro solamente il respiro.
Ligozzi godette successivamente della stessa fortuna come ritrattista: in mostra sono esibiti il ritratto femminile di Virginia de’ Medici ora agli Uffizi ed il Ritratto di Margherita Gonzaga proveniente dal Museo Nacional di Lisbona. In entrambi i dipinti è ben evidente l’influenza della tradizione familiare di ricamatori con una minuzia descrittiva dei dettagli quasi maniacale, da miniaturista. L’estro creativo del Ligozzi si manifesta nella resa dello sfarzo di gioielli e accessori come la grande corona tempestata di perle e ornata di piume colorate che incornicia i boccoli dorati di Virginia de’Medici e la preziosa catena regalatale dalla madre Camilla Martelli in occasione delle nozze con Cesare d’Este; la grande spilla a forma di aquila esibita sulla manica sinistra dell’abito di Margherita Gonzaga che fa riferimento all’araldica del marito Alfonso II d’Este, il pettorale con l’inusuale diamante triangolare pendente, la coppia di bracciali in cui si alternano pietre e perle binate ed infine le trine della gorgiera che copre il collo secondo il canone austero della controriforma.
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Mostra Jacopo Ligozzi Firenze – Ritratto di Virginia de’ Medici, 1586 – Courtesy Press Office |
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Mostra Jacopo Ligozzi Firenze – Ritratto di Virginia de’ Medici, 1586 – dettaglio catena |
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Mostra Jacopo Ligozzi Firenze – Ritratto di Margherita Gonzaga, 1593 – dettaglio catena con pendente |
Mostra Jacopo Ligozzi Firenze – Ritratto di Margherita Gonzaga, 1593 – bracciali e anelli
Mostra Jacopo Ligozzi Firenze – Ritratto di Margherita Gonzaga, 1593 – spilla, bottoni, catena
Mostra Jacopo Ligozzi Firenze – Ritratto di Margherita Gonzaga, 1593 – dettaglio gorgiera
Accanto a questi due ritratti (che da soli valgono la visita) si trova una serie di disegni per gli apparati decorativi dei più disparati eventi che coinvolgevano il casato mediceo, tra questi spiccano due progetti per lo studio di una gualdrappa da sella ornata con ricami raffiguranti mostri bizzarri tempestati di rubini, zaffiri e perle, realizzata per una giostra del carnevale del 1616 in cui il Granduca Cosimo II ed il principe Don Lorenzo dovevano travestirsi da Indamoro, re di Narsinga e Gradamento, re di Melinda.
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Mostra Jacopo Ligozzi Firenze – Studio per gualdrappa da sella ricamata e ornata di pietre preziose, 1616 |
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Mostra Jacopo Ligozzi Firenze Studio per gualdrappa da sella ricamata e ornata di pietre preziose, 1616 |
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Mostra Jacopo Ligozzi Firenze Studio per gualdrappa da sella ricamata e ornata di pietre preziose, 1616 |
Ad arricchire la sezione di schizzi e disegni, una serie di modelli per bicchieri ‘da capriccio’, ovvero brocche e bicchieri dalle forme bizzarre, destinati alla decorazione di banchetti fastosi per il semplice divertimento del Granduca Cosimo II, che, appassionato di questo tipo di oggetti, aveva fatto installare all’interno del Giardino di Boboli una fornace in cui lavoravano mastri vetrai fatti arrivare appositamente da Murano.
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Mostra Jacopo Ligozzi Firenze – Modelli per bicchieri ‘da capriccio’, 1617-1618 Courtesy Press Office |
Tra le altre arti applicate che videro protagonista Jacopo Ligozzi, in mostra v iene dato risalto ai
modelli per i manufatti in pietre dure del famoso Opificio granducale. Tripudi di fiori, nature morte e vedute marine, sono solo alcuni esempi dei motivi decorativi usati per i tavoli di Palazzo Pitti: raffinati rettangoli e quadrati che vivono di vita propria grazie a colori vivaci e dettagli talmente realistici da fare invidia ai foulard delle più importanti maison di moda conservati nell’adiacente
Galleria del Costume. Chissà se il pittore Vittorio Accornero non si sia ispirato anche a questi piani marmorei per disegnare l’iconico foulard
Gucci Flora dedicato a Grace Kelly.
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Mostra Jacopo Ligozzi Firenze – Manifattura granducale su modello di Ligozzi, Scacchiera, 1617-1619 |
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Mostra Jacopo Ligozzi Firenze – Manifattura granducale su modello di Ligozzi, Tavolo dei fiori, 16114-1621 |
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Mostra Jacopo Ligozzi Firenze – Manifattura granducale su modello di Ligozzi, Tavolo dei fiori, 16114-1621 |
La mostra continua con un lungo percorso che tra tortuosi anditi e salette affrescate (solitamente chiuse al pubblico) illustra, esamina ed approfondisce tutte le tematiche che condizionarono la produzione di Ligozzi dalle allegorie morali, ai temi della ‘Vanitas’ (impressionanti i ritratti di due giovani che sul retro celano orride nature morte con i loro crani in decomposizione); per poi concludersi con la pittura religiosa, alla quale si dedicò fin dagli anni del servizio presso la corte medicea e che intensificò dopo la sua caduta in disgrazia negli anni Novanta.
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Mostra Jacopo Ligozzi Firenze – dettaglio di soffitto affrescati nella sala attigua alla Sala Bianca |
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Mostra Jacopo Ligozzi Firenze – Allestimento sale religiose |
Mostra Jacopo Ligozzi Firenze – Allegorie della Lussuria e dell’Accidia, 1590 – Courtesy Press Office
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Mostra Jacopo Ligozzi Firenze – Ritratto femminile e natura morta macabra, 1604 |
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Mostra Jacopo Ligozzi Firenze – Ritratto maschile e natura morta macabra, 1604 |
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Mostra Jacopo Ligozzi Firenze – Adorazione dei Magi, 1597 – Courtesy Press Office |
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Mostra Jacopo Ligozzi Firenze – Cristo nell’orto degli olivi, 1622 – Courtesy Press Office |
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Mostra Jacopo Ligozzi Firenze – Cristo nell’orto degli olivi, 1622 – dettaglio del collare |
Con JACOPO LIGOZZI “PITTORE UNIVERSALISSIMO” finalmente Firenze rende giustizia ad un artista dimenticato dalla storia, stuzzicando la curiosità e l’immaginazione del visitatore, facendogli quasi rimpiangere il fatto di non esser vissuto a corte nell’epoca delle sfarzose feste medicee il cui ricordo è rimasto indelebile negli annali della città.
Alessandro Masetti – The Fashion Commentator
Bene, ho trovato dove portare mia mamma durante questi giorni che è qui!!
Mi sembra una mostra davvero interessante!!
XOXO
Cami
Paillettes&Champagne
Vabbè, la meraviglia.
Non conoscevo Ligozzi, ma è un’artista semplicemente eccellente. Sono rimasta colpita da tutto, dai Naturalia – adoro questo genere di opera un po’ scientifica – ai ritratti con tutti quei dettagli (che spettacolo la gorgiera), per non parlare dei manufatti in pietre dure; direi che è più che possibile che l’ispirazione per il foulard Flora venga da lì. Le nature morte macabre sono terribili, non avevo mai visto nulla del genere.
Stupendi anche gli schizzi dei bicchieri da capriccio; a dire il vero sono proprio l’idea e il nome dei bicchieri da capriccio che mi fanno impazzire.
Insomma mostra notevole e notevolissimo post 😉
Baci
Alessia
ElectroMode
i l,ike this site thanx
I have three paintings that I believe to be originals of Jacopo Ligozzi but no one will verify them. I tried to contact a museum in Italy but no one responded. It’s frustrating. They are miniatures.