Fashion in Flair 2014 - Villa Bottini
Fashion Show

Fashion in Flair 2014

Anche quest’anno, per tre giorni, Lucca si è trasformata da capitale dell’antiquariato a capitale dell’alto artigianato grazie a Fashion in Flair, la fiera mercato che in poche edizioni si è affermata come uno degli appuntamenti clou del settembre lucchese, offrendo la possibilità di visitare meravigliosi luoghi segreti e di conoscere, toccare, provare, gustare, acquistare prodotti unici, spesso frutto di un recupero contemporaneo di attività tradizionali secolari.

L’edizione 2014 ideata da Ilaria Mari con la collaborazione di Spin Factory Events & Wedding e L’Evento Lucca di Franchi & Sechi, è stata ospitata nei saloni affrescati e nel giardino di Villa Bottini, rendendo l’evento un’esperienza singolare per conoscere dal vivo uno dei periodi storici più affascinanti per Lucca (vi abitò anche Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone nonché Principessa di Lucca e Piombino). Oltre alla nuova location mozzafiato, il valore aggiunto di quest’anno è stato rappresentato dalla selezione degli espositori, focalizzata su prodotti di altissimo livello che spaziavano tra moda, beauty e home decor. Ciliegina sulla torta, il blogger day: una giornata in cui a 8 blogger toscani, capitanati dalla madrina di casa Sandra Bacci di SmilingIsChic.com è stato affidato il compito di diffondere sul web tutte le bellezze scovate tra gli stand. Devo ammettere che tra photo-shooting, acquisti, interviste, chiacchierate, risate, degustazioni (chiamiamole pure abbuffate!?) abbiamo animato un bel po’ la situazione.

Fashion in Flair - Blogger group
Fashion in Flair – Blogger group

Come nella precedente edizione, propongo una selezione delle migliori attività artigianali che ho conosciuto a Villa Bottini, sperando di riuscire a trasmettere almeno un briciolo dell’entusiasmo e della passione che i loro protagonisti hanno trasferito a noi blogger tramite gesti e parole.

Tra gli artigiani della pelle sicuramente spiccava Lafré, azienda di Laura Uggé Tamagni che dal 2006 realizza collezioni di capi super leggeri, frutto del mix tra la tradizione conciaria familiare ed un peculiare senso del gusto generalmente identificato con l’espressione gipsy chic, ma che va ben oltre queste due semplici parole. La pelle trattata è talmente leggera e morbida che gli scialli traforati (capi icona del brand) possono essere indossati anche in estate. Tanti gli effetti e le lavorazioni declinate su cappottini dal taglio minimale, sahariane military-chic o cappotti e borse con motivi decorativi tratti dai tappeti che la stessa stilista trova nei suoi viaggi di ricerca in Oriente.

Craftsmanship and Luxury at Fashion in Flair 2014  The Fashion Commentator

Tradizione e contemporaneità sono invece coinvolte nel brand caprese Dea Sandals, nato da ben tre generazioni di ciabattini e che oggi realizza i classici sandali capresi in versione gioiello usando esclusivamente cuoio toscano certificato, pellami pregiati e preziose composizioni di punti luce Swarovski nelle tinte mediterranee. Il punto di forza del marchio sta nel connubio tra tradizione artigianale e contemporaneità perché Dea Sandals non prevede lavorazioni in serie, né scorte di magazzino, ma sandali realizzati su ordinazione e venduti direttamente online su deasandals.com.

Quest’anno Fashion in Flair è stata una fucina di rivelazioni grazie alla presenza di stilisti indipendenti come Sara Spadone che porta la sua arte in tutta Italia grazie ad una speciale valigia rossa in grado di trasformare i luoghi più insoliti, in veri e propri atelier. Il magazzino di un fioraio, una segheria, un complesso industriale dismesso, queste sono solo alcune delle location speciali in cui le clienti si affidano alle consulenze di Sara sorseggiando un aperitivo e chiacchierando con le amiche, creando un’ambientazione intima e calorosa, lontana anni luce dal concetto di boutique. Un progetto itinerante sui generis che non vuole entrare nei rigidi schemi della produzione seriale e delle vendite online, privilegiando il rapporto diretto con la cliente e puntando alla realizzazione di capi unici e versatili che le permettano di rivoluzionare i codici bon ton secondo le singole esigenze delle clienti.

Tutt’altra storia per Andrea Del Guasta, entusiasta stilista indipendente che dopo 30 anni nel campo della moda come consulente per aziende affermate, ha deciso di avviare anche una propria linea di accessori e abbigliamento, grazie alle solide collaborazioni intraprese con aziende tessili pratesi sin dagli esordi nel settore. La sua linea si caratterizza per la grande varietà di capi realizzati con materiali unici ed irripetibili come i soprabiti ottenuti rielaborando autentici kimono giapponesi, foderati con preziose sete indiane o le pratiche borse di pelle e tessuto adatte per ogni stagione. Andrea tiene a precisare che il suo marchio non è, e non deve essere, soggiogato ai cicli delle collezioni, ma solo al suo estro momentaneo: i capi infatti, ripudiano quelli che possono essere considerati i trend del momento e vivono grazie ad uno stile intrinseco senza tempo indossabile oggi così come tra dieci anni. Parlando con lui emerge una grande voglia di cambiare il sistema moda iniziando dalla realtà locale toscana: il suo sogno sarebbe aprire una scuola per diventare stilisti a 360 gradi, entrando in contatto con tutti i mestieri che gravitano attorno a questa figura e non limitandosi al bozzetto e allo sketch, come spesso invece accade negli istituti di moda. Vorrebbe che i giovani talenti provenienti da tutto il mondo possano dare sfogo al loro estro creativo lavorando e collaborando con tutti gli anelli della catena di produzione, facendo capire loro effettivamente cosa si nasconde dietro un prodotto in vetrina e rendendoli liberi di realizzare a loro volta i propri sogni.

Tra gli stand dedicati al tessile, mi ha colpito per l’originalità della ricerca l’attività svolta dall’azienda pratese L’Atelier della Lana, che produce accessori e capi di abbigliamento con la tecnica del nunofeltro, processo ottenuto tramite l’utilizzo di lane cardate, pettinate, impastate e pressate con acqua e sapone, o grazie ad appositi aghi filettati con sezioni triangolari. Questo tipo di stoffa non è considerabile tessuto, ma permette un’ampia varietà di applicazioni, dalla realizzazione di accessori quali stole, fascinators o addirittura sculture. La mia preferita? La stola blu con tocchi di colori bianchi e arancioni che ricorda un cielo stellato di Van Gogh, ma anche una splendida giornata al mare.

Tanti anche gli stand dedicati agli accessori e tra questi spicca la creatività di Adalgisa De Angelis che con Sogni D’Arte crea collane e borse mixando broccati antichi, pietre, legni e leghe metalliche. Il suo pezzo forte però sono i cappelli: calotte interamente rivestite di fiori di tessuto impossibili da non notare, grazie a colori brillanti e fogge ricercate che citano la modisteria dell’alta moda.

Il settore della gioielleria quest’anno ha spopolato a Fashion in Flair e devo dire che l’offerta era talmente variegata che in nessuno stand vi erano creazioni anche solo minimamente simili tra loro.

Iniziamo con Les Charmes de la Vie, la linea di gioielli di Edwige Verzani che ha presentato la collezione Vanitas, caratterizzata dall’utilizzo di quadranti di orologi da polso scovati nei mercatini dell’antiquariato e rimontati su collane, pendenti, orecchini e bracciali, in coordinato con pietre orientali o perle sagomante a forma di teschio, citando l’iconografia seicentesca della fugacità del tempo e dell’ineluttabilità della morte. A questa collezione si aggiunge Mouvement, la serie di collane che presentano i meccanismi degli stessi orologi da cui sono stati presi i quadranti, ma racchiusi, smaltati e montati in argento come degli eleganti charms.

Altra novità il brand Metalica creazioni che mi ha stregato per le forme minimali dei gioielli in ottone lavorati come superfici grezze e abbinati a splendide pietre naturali geometricamente perfette tra cui sferette di lapislazzuli, ovoidi di giada venata, o decorati con una semplice smaltatura colorata. Le linee semplici fanno sì che i gioielli non risultino invadenti e vistosi, ma allo stesso tempo denotano una grande personalità, adatta per quelle donne forti che non hanno bisogno di riempirsi la bocca di tante parole, o l’armadio di tanti orpelli.

Diametralmente opposta la filosofia di Miseria & Nobiltà, il brand lucchese di Valentina De Frante e Susanna Ferrari, nato per gioco, ma soprattutto per andare incontro allo sfizio di possedere un gioiello opulento di ispirazione haute couture e che solo la bigiotteria può soddisfare. L’ispirazione della nuova collezione trova le radici nella botanica e nell’entomologia con coleotteri, libellule e api che svolazzano da una parte all’altra del volto dondolandosi su chandelier floreali appesi ai lobi delle orecchie. Pezzi opulenti pensati per donne che amano divertirsi con la moda ed un tocco di eccesso in più.

Craftsmanship and Luxury at Fashion in Flair 2014  The Fashion Commentator 2

Dulcis in fundo, il piacevolissimo incontro con Alessandra Vitali, la vulcanica mente di Finny’s Design che quest’anno ha presentato delle splendide statement necklace realizzate con bracci ricavati da vecchi lampadari di Murano e di cui molti pezzi sono già andati a ruba in un’esposizione a New York. Tra le altre novità di Alessandra ci sono: stole ricavate da finissimi kimono giapponesi ricamati, da fermare al collo con bijoux minimali; orecchini con lunghi pendenti in corallo; gemelli ricavati da meravigliosi bottoni vintage e, ça va sans dire, gli immancabili gioielli con giunti o altri componenti idraulici impreziositi da smeraldi e rubini in un tripudio di forme geometriche artificiali e naturali. Ogni pezzo è davvero unico e racconta una storia, un mestiere o una tradizione millenaria diversa che Alessandra ha deciso di studiare e imparare andando alla ricerca dei vecchi artigiani di una volta, per carpirne i segreti e poterne tramandare la bellezza attraverso le sue creazioni.

La vera sorpresa dell’edizione 2014 di Fashion in Flair è stata però la numerosa presenza di stand dedicati all’Home Decor grazie ad espositori innovativi e sensibili alla salvaguardia dell’ambiente come Metal Sound Design, l’azienda che realizza incredibili sedute high tech riciclando i bidoni metallici che le autofficine sarebbero costrette a smaltire con grosse spese. Ecco allora che un fusto della Tamoil può trasformarsi in poltrona da salotto o in una seduta per la cucina, unica ed irripetibile. Molto divertenti anche le creazioni di Giacomo Giustizieri che, con un’ironia a metà tra la pop-art e la provocazione post-moderna alla Robert Venturi, trasforma le monumentali colonne ioniche della tradizione greca in minimali consolle di metacrilato o plexiglass colorato, sulle quali viene quasi spontaneo appoggiare le abat-jour a fumetti DECORE di Gabriella Carfora.

In netto contrasto con i precedenti designer, il lavoro e lo stile di Roberta Brizzi, restauratrice e decoratrice di interni che ama ricreare ambienti sofisticati mixando pezzi antichi originali e insolite novità realizzate o decorate da lei stessa reinterpretando i codici estetici dei secoli passati.

Ultima, ma non certo per importanza, #TUTTOATTACCATO, azienda veneta dell’architetto designer Carlo Guazzo che mi ha letteralmente conquistato per il recupero e le innovazioni apportate alle tecniche decorative artigianali del tradizionale vasellame da tavola. Quelle che infatti ad un primo sguardo possono sembrare caraffe in serie decorate con motivi stampati, in realtà sono pezzi artigianali in ceramica realizzati interamente a mano: dalla modellazione al tornio, sino alla decorazione all-over con spugne sagomate a forma di fiori come si usava fare a Vicenza a metà Ottocento. Oltre alle infinite combinazioni decorative, ognuno può scegliere la forma che meglio risponde al proprio gusto: dal classico litro da osteria, al fiasco toscano, passando per le tradizionali brocche trilobate, sino ai più moderni cilindri minimali o addirittura alle bottiglie ispirate alle nature morte di Giorgio Morandi. Inoltre, per venire incontro a chi ritenesse la ceramica troppo pesante, l’architetto Carlo Guazzo ha pensato di riproporre l’intera gamma di prodotti anche in vetro super-leggero, con varianti colorate e in alcuni casi dotate anche di un motivo a strisce bombate che serve a far respirare meglio il vino rosso. La produzione di questa azienda 100% made in Italy non si ferma qui, ma l’intera Villa Bottini non sarebbe bastata per contenere tutti i campioni e i mobili realizzati negli anni di esperienza del loro ideatore. Per me è stata grande e piacevole scoperta, e ovviamente non mi sono potuto far sfuggire l’occasione di acquistare una brocca. Secondo voi quale ho scelto?

Alessandro Masetti – The Fashion Commentator

Un ringraziamento speciale a Sandra e a tutto lo staff di Fashion in Flair

Italian architect into fashion. Art curator in love with books, flea markets and interior design.

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