La mia Milano Fashion Week parte con la sfilata Angelo Marani FW 2015.
Finalmente dopo fin troppe stagioni, ho l’occasione di iniziare il tour tra le proposte delle case di moda italiane con uno degli stilisti che più apprezzo dal punto di vista umano per la laboriosità e il pragmatismo, dote tipica degli imprenditori emiliani, oltre che per la creatività. Il suo stile unico infatti è frutto di una perenne ricerca personale che coinvolge non solo l’amore per le donne, ma anche per l’arte, il cinema, la contemporaneità, ma soprattutto la sperimentazione in campo tessile.
Angelo Marani, da outsider della fashion week milanese e amante delle donne, si estranea completamente dai trend androgini sulla confusione di generi e dagli ideali estetici utopici da copertina, dedicandosi invece alla parte più bella e sensuale del corpo delle donne, le curve.
Angelo Marani FW 2015: le gambe
L’ispirazione della collezione nasce dalla locandina di un cineforum su un ciclo di film a tema “le gambe delle dive”. Ecco allora che eterne icone di femminilità come Liz, Gina, Sophia e Marilyn non solo ispirano lo stilista, ma diventano parte integrante degli outfit, immortalate in fotogrammi di seta all’interno di vere e proprie strutture architettoniche imbottite internamente e incorniciate esternamente in impalcature gioiello tempestate di perle nere per esaltare la silhouette sinuosa del corpo femminile. Nel mood-board appeso nel backstage è evidente che la ricerca estetico-formale per affinità tematica si è estesa alla contemporaneità passando per le foto di Newton, di Goude, fino ai sexy selfie di Kim Kardashian, di cui tutto possiamo dire, tranne che non sia una donna che non ami il suo corpo.
Sensualità e materia
Nonostante la palette scura, nella collezione permangono i segni distintivi di Marani come i contrasti tattili dall’effetto grafico della composizione sartoriale dei tagli e la ricerca dei materiali in cui emergono l’astrakan elastex in lana fil coupé montata su base di jersey, gli intarsi di maglia su abiti di pizzo, il velluto tecnico dei cappotti e il recupero dell’orbace, lo storico tessuto usato durante il ventennio fascista per la confezione delle giacche invernali degli iscritti al partito, ma che Marani nobilita e rivendica come prodotto italiano al 100% parlando di un artigiano sardo che ne realizza 20 metri al giorno.
Angelo Marani esalta la femminilità vera in tutte le sue sfumature possibili, ma attenzione, non c’è nessun Mr.Gray da compiacere, anzi, come sostiene fermamente lo stesso stilista nel backstage: le donne devono innanzitutto sedurre e amare se stesse.
Alessandro Masetti – The Fashion Commentator
L’ispirazione alle grandi dive degli anni d’oro del cinema traspariva da ogni abito!
Erano così sensuali ed eleganti!
Anche a me ha fatto piacere iniziare la mia fashion week con questa sfilata!
XOXO
Cami
Paillettes&Champagne
Buongiorno Alessandro caro 🙂
Prima di tutto, desidero dire che mi fa molto piacere che tu abbia sottolineato il lato umano di Angelo Marani: è una bella persona, interessante e con molte cose da dire, è vero.
Visto che, oggi, il bagaglio di doti personali è molto spesso offuscato (e sacrificato) rispetto ad altre cose, sono felice che tu l’abbia invece menzionato e ben descritto, rendendo giustizia all’uomo e al professionista.
Voglio poi aggiungere che mi hai fatto rivivere le emozioni che ho provato durante la sfilata e in backstage e anche questa è una cosa molto bella: vuol dire che hai ben raggiunto il tuo scopo, quello di trasmettere un’emozione nonché quello di comunicare nel modo migliore il messaggio dello stilista.
Piacevolissima lettura.
Un abbraccio e buon sabato,
Manu
Mi piace che tu ci abbia fatto entrare nella testa dello stilista. È così che ci si innamora 🙂
Per vari contrattempi non sono riuscita ad arrivare in tempo, è stato un peccato!
Anch’io dovevo esserci alla sfilata, ma con i ritmi della fw ho perso alcuni appuntamenti 🙁 Grazie a te però ho potuto rivivere i momenti della passerella e viverli attraverso le tue parole!
Un bacio,
Kaleidoscopic Mirror
Apprezzo e seguo con interesse la voce fuori dal coro di Angelo Marani ed è stato un peccato non poter vedere la sfilata a questa edizione della MFW.
Trovo che i suoi moodboard siano sempre bellissimi, colti, raffinati e davvero stimolanti…diciamo che il suo backstage è uno degli appuntamenti che attendo con maggior fervore.
E per quanto ami il mix tra uomo e donna e la confusione di generi come giustamente la hai definita tu, è un sollievo ammirare tanta femminilità.
Sulla palette mi soffermo poco: nero, viola e rosso…è su misura per me!
bacio
Greta | http://www.inmodaveritas.com