Durante Pitti Uomo la città di Firenze diventa la capitale mondiale della moda maschile esibendo le tendenze del momento e quelle future, sia in strada, che in fiera. Quattro giorni di incontro e confronto che non coinvolgono solo le sfere della produzione e della creatività, ma anche della cultura, grazie agli eventi della Fondazione Pitti Discovery, che di volta in volta permettono di conoscere eccellenze e realtà diverse del mondo della moda.
Il protagonista indiscusso di questa edizione è stato “Il Signor Nino” Cerruti, personaggio baluardo dello stile maschile italiano nel mondo, di cui Angelo Flaccavento ha delineato un ritratto molto intimo, attraversandone il guardaroba e indagandone l’eclettismo in una mostra, da cui il visitatore è caldamente invitato a trarre ispirazione. Peccato solo si sia già conclusa!
Mai location fu più azzeccata del Museo Marino Marini per aggiungere quella certa aura di sacralità all’eleganza di un Uomo che da quasi cinquant’anni veste gli Uomini. Forse, infatti, non tutti sanno che il museo dedicato al grande scultore, in realtà, è un’antica chiesa; e questo contesto in cui il sacro incontra la nudità classica delle Pomona di Marini, sembra dare un ulteriore valore aggiunto alla peculiarità di uno stile più attuale che mai. L’esposizione diventa quindi un paradigma estetico-comportamentale nell’infinità di linguaggi della moda contemporanea; una cabina armadio ideale fatta di episodi di vita e riflessioni che diventano monito e guida (spirituale?) per i gentleman di oggi.
Il Signor Nino
Le tappe fondamentali dello stile di Nino Cerruti vengono raccontate attraverso documenti d’archivio, disegni, fotografie e un’accuratissima selezione di capi provenienti dall’immenso guardaroba personale ospitato nello stabilimento Cerruti, con pezzi che vanno dagli anni 50 a oggi. Il visitatore viene così guidato in quel delicato passaggio storico dalla sartoria tradizionale all’industria, tramite il filtro dell’esperienza del signor Nino nel doppio ruolo di imprenditore tessile e stilista: passando dal suo ottimo rapporto con i sarti, iniziato grazie al cognato Orazio Blanc, che gli fece fare il primo completo su misura; per poi arrivare alla definizione di un modus operandi specifico per la sua linea commerciale, secondo cui tutti i prototipi devono essere provati da lui stesso per sentirne la vestibilità.
“Il Signor Nino” è un racconto su Nino Cerruti, ma proprio come in una collezione di moda in cui il direttore creativo si mette a nudo, anche il colto curatore Angelo Flaccavento lo fa, rivelando una smisurata ammirazione nei confronti del soggetto della sua ricerca. Se infatti guardiamo le foto di street style che immortalano la migliore penna del giornalismo di moda italiano durante i suoi pellegrinaggi per le fashion week, si nota una peculiare cura nella scelta dei capi, lontana dall’estetica delle passerelle e molto più vicina alla sensibilità di Cerruti, soprattutto per i completi morbidi dai “pantaloni che cadono dritti”.
E’ una mostra “soft”, proprio come le giacche Cerruti, peccato solo che sia già finita. E’ durata neanche un mese, giusto il ciclo di vita di un fashion trend nell’era contemporanea; ma come riporta una delle citazioni più mainstream della storia, in fondo sappiamo tutti che “la moda passa, lo stile resta”.
Alessandro Masetti – The Fashion Commentator
Photo Credits: www.guaizine.com
Mi dispiace molto di essermela persa!
Comunque hai ragione, Firenze durante Pitti si trasforma davvero!!
XOXO
Cami
Paillettes&Champagne
delle “antiche regole di stile”,
che oggi, tra camicie con il fiocco e pizzi rosa,
sembrano lontani un secolo.
E mi sento quasi antica quanto loro.