Per la notte del 14 Giugno il cortile di Palazzo Strozzi a Firenze si è trasformato in fucina di nuovi talenti della moda internazionale grazie al Polimoda Fashion Show, la sfilata annuale organizzata in occasione di Pitti Uomo e con cui quest’anno si sono celebrati i 30 anni di attività dell’istituto fiorentino. Capeggiato dal direttore Danilo Venturi, il panel composto da guru mondiali della moda contemporanea tra cui Suzy Menkes, Guram Gvasalia e Linda Loppa, ha giudicato la migliore collezione del 2016 tra quelle dei 20 studenti selezionati dal terzo e penultimo anno del corso di Fashion Design.
Mirco Arena, Fabio Bigondi, Matteo Aron Bruschi, Elizaveta Burtseva, Sofia Castaneda, Lucrezia Ceneda, Federico Cina, Greta Giannini, Pierpaolo Grasso, Miranda Hochkoeppler, Lai Shu Lin, Sofia Mollberg, Maximiliano Ruelas, Gal Sadirova, Ryota Sakai, Rina Sawayama, Deborah Segun, Olga Vasyukova, Farah Waly e Aysegul Yazicioglu hanno raccontato in dieci collezioni donna e dieci collezioni uomo, la propria idea di moda legata al senso di appartenenza a un gruppo, a un credo, a un valore a una comunità, e di come questo fattore si manifesti nei capi che indossiamo.
Polimoda Fashion Show: i vincitori
Con un sorprendente pareggio le collezioni maschili di Mirco Arena e Federico Cina si sono aggiudicate il titolo di Best Collection for 2016, mentre la ricercatezza della collezione femminile di Ryota Sakai ha ricevuto una menzione speciale.
Polimoda Fashion Show: futuro contemporaneo
Tra provocazioni, riflessioni e abiti molto vicini alla performing art, gli studenti hanno mostrato i propri percorsi personali, che sono stati letti e sfogliati come diari, pagina dopo pagina, abito dopo abito. Le riconoscibili influenze dei designer interlocutori della scena contemporanea dimostrano come questi giovani siano letteralmente proiettati nel futuro, soprattutto se ci soffermiamo sui dettagli delle lavorazioni e dei materiali impiegati in cui l’artigianato delle aziende partner abbraccia le visioni artistiche ed innovative dei designer. Infatti, i potenziali quaderni di tendenza di questa avanguardia studentesca prevedono sovrapposizioni e contrasti materici scomposti che generano sorprendenti esperienze sensoriali, senza però dimenticare i riferimenti al passato e alle proprie origini.
Polimoda Fashion Show: contrasti
Quei contrasti materici che in passato erano considerati frivoli esercizi di stile, oggi sono la più sincera espressione dei contrasti culturali che caratterizzano il nostro mondo. Gli studenti lo hanno capito, tanto da insistere collezione dopo collezione ad indagare sui temi sociali attuali spaziando dall’integrazione, all’inquinamento fino al riconoscimento dei diritti per le coppie di fatto e dello stesso sesso.
Ancora una volta la parola ai giovani, ancora una volta un messaggio forte che deve essere ascoltato.
Da tutti.
Alessandro Masetti – The Fashion Commentator