Dopo aver commentato ogni sera sulla piattaforma Clubhouse le collezioni Autunno Inverno 2021 presentate nel calendario della Milano Fashion Week phygital di Camera Moda è tempo di stilare le classifiche e premiare sul podio i tre brand storici che si sono distinti maggiormente.
Al terzo posto, Emilio Pucci. Finalmente il team creativo ha deciso di rispolverare lo sterminato archivio, alla ricerca dell’essenza del brand: le stampe e i color block. Una collezione pensata come capsule wardrobe per globe-trotter, nella speranza di tornare presto a viaggiare. Si salta di decade in decade alla riscoperta dei fasti del marchese Pucci di Barsento con stampe storiche come Cervinia, Cortina d’Ampezzo, Specchi, Clessidra, Nuages e Nappine, declinate nei toni dell’avorio, giallo, rosa e arancio.
Le ampie silhouette dei bomber trapuntati anni ’80 e ’90 che stanno spopolando nel circolo dei vintage addicted, sono il perfetto coronamento per le tute head-to-toe che ci riportano alla mente gli editoriali degli anni ’60. È un lavoro in salita e in divenire, ma che spero dia i suoi frutti, soprattutto nel recuperare una fin troppo lunga parentesi di street-wear.
Secondo posto: Giorgio Armani.
Uno dei pochi stilisti in grado di concepire la moda come pragmatica (è pur sempre un’industria) ma senza tralasciarne quella dimensione onirica, quasi artistica, spesso sacrificata in nome del successo commerciale.
La collezione “Notturno” è pensata come una contaminazione tra notte e giorno: i look solitamente considerati serali invadono il guardaroba del quotidiano con vestibilità fluide e avvolgenti.
Una collezione di piccoli contrasti cromatici e materici dove il velluto scuro si colora di volant in seta acqua marina o il blu notte si illumina di punti luce diffusi tra ricami, lurex e paillettes. Curioso inoltre vedere l’Armani Teatro, capolavoro minimalista di Tadao Ando, nella sua rara configurazione quadrata, con al centro Uri, un grande gorilla verde, opera dell’artista Marcantonio la cui prima versione in nero trionfa nel salotto del signor Armani. Il senso? Testimoniare l’impegno del Gruppo Armani verso l’ambiente sostenendo la campagna del WWF per la protezione dei gorilla.
A parer mio la collezione di Kim Jones per Fendi è la migliore dell’ultima Milano Fashion Week.
Il suo debutto nel ready-to-wear femminile avviene attraverso la musealizzazione della passerella con modelle che sfilano in un antiquarium di reperti archeologici provenienti dalla galleria Chenel di Parigi, disposti in un labirinto di vetrine a forma di F.
Il suo background nella moda maschile – non dimentichiamoci che è anche direttore creativo di Dior Homme – si manifesta nell’attenzione al dettaglio di derivazione sartoriale soprattutto in giacche, bomber e cappotti oversize che riescono a valorizzare la silhouette femminile senza creare sovrastrutture rigide. Infine, la particolare palette dominata dalle tonalità cammello, terra, argilla, bianco e cipria viene declinata con successo anche nei maxi accessori fortemente geometrici disegnati da Silvia Venturini Fendi, impreziositi da bordure in pelliccia o catene e maniglie gioiello.
Un ottimo inizio per Kim!