Settembre è alle porte e in molti sono tornati a lavorare. Il mondo della moda piano piano si risveglia e dopo lo stordimento post-vacanza, è già il turno del carillon delle sfilate, ma prima di buttarsi a capofitto alla scoperta dei trend della prossima estate (che tanto saranno sempre gli stessi: bianco, righe, pizzo e colori), The Fashion Commentator ricomincia la stagione con #FashionLoop, la rubrica dedicata ai corsi e ricorsi della moda! Oggi parlo di Lettering, ovvero l’utilizzo di parole e lettere dell’alfabeto come motivo decorativo; una pratica diffusa ormai da secoli in moltissime discipline artistiche: dalla grafica all’architettura,…
Presuntuoso, Odioso, Irritante, Ricercato, Esagerato, Tracotante. La lista degli aggettivi che possono descrivere lo stilista Paul Poiret non si conclude certo qui, ma mi piaceva l’idea di trovare una parola per ogni lettera del suo cognome e che tutte insieme trasmettessero l’essenza della personalità di uno dei protagonisti della storia della moda. Come faccio a sapere che Paul Poiret fosse realmente così? Semplice, ho letto l’autobiografia “Vestendo la Belle Époque”.
Un altro anno è passato da quel 20 luglio 2010 in cui decisi di “mettermi in proprio” creando questo blog che nel tempo ha subito tantissimi cambiamenti; come è giusto che sia in un qualsiasi processo evolutivo. Come per ogni anniversario è tempo di guardare i bilanci e di fissare nuovi obiettivi, ma dato che non voglio essere prolisso (almeno per oggi!) mi limiterò a fare una breve lista dei momenti più significativi raggiunti quest’anno grazie a The Fashion Commentator.
Qualche mese fa, durante una delle mie solite ricerche iconografiche, ho scoperto “Ginnasti dell’URSS” un’opera di Dmitri Dmitrievich Zhilinskyj (Dmitrij Ţilinskij), pittore che aderì alla corrente artistica sovietica denominata ‘Stile Severo’. Questo movimento, nato alla metà degli anni ’60 del Novecento, nel periodo di declino dell’utopismo comunista, si caratterizzò principalmente per il cambiamento dei canoni (dettami) del vecchio stile artistico del regime, il Realismo Socialista, sostituendo la gloria del lavoro collettivo con l’introspezione dei singoli personaggi, facendo così emergere la sofferenza anche nelle figure eroiche. Dmitrij Ţilinskij – Ginnasti dell’URSS – 1964-65 – San Pietroburgo, Museo Statale Russo
Durante Pitti Uomo la città di Firenze diventa la capitale mondiale della moda maschile esibendo le tendenze del momento e quelle future, sia in strada, che in fiera. Quattro giorni di incontro e confronto che non coinvolgono solo le sfere della produzione e della creatività, ma anche della cultura, grazie agli eventi della Fondazione Pitti Discovery, che di volta in volta permettono di conoscere eccellenze e realtà diverse del mondo della moda. Il protagonista indiscusso di questa edizione è stato “Il Signor Nino” Cerruti, personaggio baluardo dello stile maschile italiano nel mondo, di cui Angelo Flaccavento ha delineato un ritratto…
Tempo di haute couture a Parigi. Le modelle sulle passerelle devono essere perfette; lo styling deve spaccare l’obiettivo; gli abiti devono far colpo sulla stampa e sulle 30 donne più ricche del mondo che possono acquistarli; gli ospiti devono sembrare stelle del firmamento. In questo rituale che verte all’astrazione dalla realtà, i comuni mortali possono solo guardare in streaming la celebrazione della moda come pura forma d’arte.
I think tattoos are horrible. It’s like living in a Pucci dress full-time. If you’re young and tight, maybe it’s OK, but … Karl Lagerfeld about tattoos Personally I hate tattoos. I do not like them and I’m not at least attracted by them, especially if they’re just due to a temporary trend, rather than a personal special event to remember. I do not know how many times I dissuaded friends or colleagues from getting a tattoo, especially when they wanted a tribal design, without being part of any kind of tribe. But maybe this time is different … Alexander McQueen…
Un mese. E’ rimasto ancora un mese esatto per lasciarsi cogliere da stupore, meraviglia, brividi, euforia e commozione. No, non sto parlando di estasi mistiche di santi e beati, ma di ciò che provoca la visione di “Alexander McQueen: Savage Beauty”, la retrospettiva curata da Claire Wilcox che il Victoria & Albert Museum di Londra ha dedicato all’hooligan della moda fino al 2 agosto.
Specchiere dorate, luci soffuse, platea di ospiti internazionali ed un giardino gremito di persone scalpitanti. Sembra di essere a Parigi, in uno dei quei meravigliosi hotel cittadini sopravvissuti agli sventramenti di Haussmann, in attesa dell’ultima collezione dell’ennesimo enfant prodige che cambierà il corso della moda. In realtà è il 16 giugno, il giorno di apertura di Pitti Uomo 88, e sono a Firenze al Polimoda Show 2015, dove le migliori 20 collezioni (“Best of”, così recita la cartella stampa) degli allievi dell’ultimo anno del corso per designer di moda del Polimoda, guidato dal belga Patrick De Muynck, sfilano alternandosi in…
Mai come quest’anno Pitti Uomo si è rivelato essere una vera e propria fucina di talenti emergenti con iniziative di scouting già rodate come Pitti Italics, The Latest Fashion Buzz e il celeberrimo contest in Who is on Next? Uomo in collaborazione con L’Uomo Vogue. A questi progetti si aggiungono i designer emergenti presenti in Fortezza e grazie ai quali Pitti si conferma essere LA manifestazione per eccellenza in cui registrare le tendenze globali della moda maschile . I nuovi brand coinvolti in questa proiezione verso il futuro sono talmente tanti che c’è l’imbarazzo della scelta, ma sicuramente la maggior…